Assemblea degli associati del 31 marzo 2022

Pubblicato il 31/3/2022

Il 2021 ha visto il consolidarsi della ripresa economica a seguito della pesante contrazione innescata dal propagarsi della crisi pandemica di Covid-19 nel corso del 2020. L’avvio e il progressivo intensificarsi delle campagne vaccinali, il consolidamento delle misure di sostegno adottate da Governi e Banche Centrali, la ripresa delle attività e un incremento sostenuto della domanda hanno infatti contribuito a sostenere il rilancio dell’economia globale, seppur in modo disomogeneo tra le diverse aree geografiche.

Il contesto di riferimento rimane comunque caratterizzato dalla presenza di molteplici elementi di incertezza. In particolare, sul fronte economico pesano diverse incertezze legate ai più importanti driver macroeconomici. In tal senso, si registra un aumento dell’inflazione dovuto alla tensione generata dal rincaro dei prezzi delle materie prime energetiche. Anche le politiche monetarie globali sembrano cambiare direzione privilegiando il controllo dell’inflazione attraverso una graduale riduzione degli stimoli monetari e un progressivo aumento dei tassi ufficiali.

Pur in una situazione di contesto così difficile, il mercato italiano del risparmio gestito conferma la propria solidità registrando a fine 2021 per la prima volta nella sua storia un patrimonio in gestione pari a 2.594 miliardi di euro e una raccolta netta complessivamente positiva per 93 miliardi.

Il patrimonio di fine 2021 registra una crescita del 7% rispetto allo stock dell’anno precedente, mentre il dato di raccolta netta si attesta sui livelli dell’annata positiva del 2017 (97 miliardi di euro).

 

Un’industria sempre più sostenibile

Il 2021 è stato caratterizzato da un importante elemento di novità che ha riguardato la classificazione dei fondi aperti sostenibili in base all’entrata in vigore, il 10 marzo dello scorso anno, della Sustainable Finance Disclosure Regulation (SFDR).

A fine 2021 su un patrimonio promosso dei fondi aperti pari a complessivi 1.152 miliardi di euro, 432 miliardi, il 37,5% del totale, considerano le variabili ambientali e sociali nella politica di investimento. Il 90% di tale patrimonio promuove caratteristiche ambientali e/o sociali e rientra nell’art.8 mentre il 10% ha specifici obiettivi di sostenibilità ed è classificabile come prodotto “articolo 9”. Per quanto riguarda le asset class, la più rappresentata è l’azionario con il 38,1%, seguita dall’obbligazionario al 29,3%. Chiudono flessibili e bilanciati rispettivamente al 17% e 13,1%.

Durante l’intero 2021 la raccolta dei fondi aperti sostenibili è stata pari a 66 miliardi di euro, contribuendo in modo decisivo al dato di raccolta complessivo dell’industria.

 

Un’industria sempre più vicina all’economia reale

Il 2021 chiude il quinto anno di vita dei Piani Individuali di Risparmio a lungo termine (PIR), che vedono ulteriormente rafforzato il loro ruolo come strumento di sostegno all’economia reale italiana grazie all’introduzione nel corso del 2020 dei PIR Alternativi. Il 2021, infatti, può essere considerato come l’anno di avvio di questo strumento avente come principale obiettivo quello di far confluire risorse alle piccole e medie imprese anche non quotate.

Dopo un primo trimestre ancora in territorio negativo (-316 milioni di raccolta netta), a partire dal secondo trimestre sono tornati i flussi positivi: da aprile, la raccolta positiva consolidatasi su tutti i restanti trimestri è stata complessivamente pari a 640 milioni. La raccolta netta del 2021 per i PIR Ordinari risulta quindi positiva per circa 320 milioni.

A fine dicembre 2021 lo stock complessivamente totalizzato dai 68 fondi PIR Ordinari censiti è pari a 21,2 miliardi di euro, circa il 2% del totale dei fondi aperti promossi.

 

Un’industria sempre più attenta al capitale umano

Formazione professionale ed educazione finanziaria sono due elementi strategici e complementari per chi offre servizi di investimento. L’Associazione prosegue il percorso di impegno su queste tematiche continuando ad innovare nei campi della comunicazione e della partecipazione a tavoli di lavoro con autorità e rappresentanti del mondo economico e sociale.

L’undicesima edizione del Salone del Risparmio, evento simbolo dell’industria organizzato da Assogestioni, si è svolta nella modalità “ibrida”, combinando in un unico evento digitale e fisico. Grazie a questa formula, Il Salone del Risparmio 2021, tenutosi dal 15 al 17 settembre, ha potuto ospitare 11.400 visitatori unici (6.200 dei quali presenti fisicamente), un numero in crescita rispetto all’edizione record del 2019. La formula ibrida, resa possibile dalla creazione di una piattaforma proprietaria denominata FR|Vision, è stata un volano che ha reso ancora più inclusiva la partecipazione del pubblico proveniente da tutto il territorio nazionale e dall’estero. In particolare, quest’ultima è passata dal 3 al 7%.

Nel corso del 2021, il Consiglio Nazionale Economia e Lavoro (CNEL) e Assogestioni hanno avviato il ciclo di seminari “Risparmio, mercato dei capitali e governo dell’impresa”, volto a fornire occasioni di approfondimento delle tematiche connesse ai flussi di risparmio, allo sviluppo del mercato dei capitali e al governo delle imprese, con particolare attenzione anche al ruolo dei consiglieri indipendenti e alla rappresentanza delle minoranze.

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