Assemblea degli associati del 30 marzo 2020

Pubblicato il 30/3/2020

«Ripresa». È la parola che sintetizza il 2019 del risparmio gestito, caratterizzato per una crescita delle masse in gestione a 2.306 miliardi di euro – un incremento su base annua del 14% riconducibile anche alle buone performance dei mercati. Il dato di raccolta netta complessiva al netto delle componenti eccezionali registra afflussi per circa 20 miliardi di euro, il doppio dell’anno precedente.

A fine 2019 il patrimonio complessivo dei fondi aperti risulta pari a 1.071 miliardi, in aumento del 12% rispetto al 2018. Il 23% degli attivi è rappresentato da prodotti istituiti in Italia mentre un altro 32% è appannaggio di fondi istituiti all’estero da parte di società di gestione facenti parte di gruppi italiani. Infine, il 45% del patrimonio è rappresentato dai fondi esteri. Questo valore, tra i più alti in Europa, è un indice dei notevoli progressi dell'apertura alla competizione di prodotto verificatasi negli ultimi quindici anni nel mercato italiano dei fondi.

Le dimensioni effettive degli afflussi sono comunque lontane da quelle registrate nel quinquennio 2013-2017. Non si è dunque pienamente verificato il rimbalzo pro-ciclico che ha spesso caratterizzato l’andamento della raccolta nei momenti di inversione del trend sui mercati, fenomeno che ha comunque avuto riscontro anche su scala europea.

 

Pir

I Piani Individuali di Risparmio (Pir) hanno compiuto nel 2019 il loro terzo anno di vita. L’anno si è soprattutto caratterizzato per un doppio intervento all’impianto normativo riguardante i vincoli di investimento dei Pir.

Il sostanziale blocco dell’attività cagionato dal primo intervento ha comportato nel corso del 2019 una lieve flessione nella dinamica della raccolta netta, che ha registrato deflussi per un miliardo. Il secondo intervento, similare alla normativa originaria che ha caratterizzato lo sviluppo del mercato dei fondi Pir conformi nel biennio 2017-2018, consentirà nel 2020 il rilancio di questo prodotto rivelatosi già di fondamentale importanza per convogliare le risorse del risparmio italiano verso l’economia reale, in particolar modo verso le Pmi.

 

Il Salone del Risparmio

La decima edizione del Salone ha coinvolto per tre giorni l’intera industria del risparmio, la stampa, il mondo delle istituzioni e quello accademico registrando anche nel 2019 numeri record: 172 organizzazioni presenti, 11.306 partecipanti unici che hanno generato oltre 15.768 visite, 104 conferenze animate da 319 relatori e più di 50 ore di formazione professionale.

Le ragioni del successo sono svariate: tra queste, l’edizione 2019 ha messo in luce l’importanza del tema posto al centro del summit, che racchiude nell’acronimo Esg tre tematiche fondamentali che indirizzano il ruolo dell’industria per coniugare risparmio privato e benessere collettivo.

La partecipazione alle conferenze e il relativo aggiornamento professionale sono le principali ragioni che muovono l’adesione dei professionisti. Un dato che trova un riscontro anche nel numero di partecipanti ai seminari che quest’anno ha superato ogni record, con 8.357 persone – il 74% dei partecipanti – che hanno seguito almeno una conferenza e a cui si aggiungono oltre 1.700 professionisti collegati in diretta streaming.

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