Assemblea degli associati del 31 marzo 2021

Pubblicato il 31/3/2021

Il 2020 è stato un anno all’insegna della resilienza per l’industria del risparmio gestito, che ha messo a segno dodici mesi positivi nonostante la crisi innescata dalla diffusione della pandemia di Covid-19, che ha determinato a partire da marzo una crisi sistemica senza precedenti.

Pur in un contesto reso difficile dalla congiuntura economica e sociale legata all’emergenza sanitaria, l’anno si è infatti chiuso con un saldo di raccolta netta di circa 24 miliardi di euro per i fondi aperti – in decisa crescita rispetto ai cinque miliardi raccolti nel 2019.

I fondi comuni si sono dunque ripresi dallo shock innescato dal virus nella primavera del 2020, tornando rapidamente a una raccolta positiva. Merito del concorso di molteplici fattori, dalla maturità dei sottoscrittori all’abilità dei gestori, passando per le buone performance dei mercati.

A livello complessivo, il patrimonio in gestione al 31 dicembre 2020 è risultato pari a 2.421 miliardi, per un incremento su base annua del 5% (rispetto ai 2.306 miliardi del 2019). Il sistema ha registrato una raccolta netta complessivamente positiva per circa 15 miliardi di euro.

 

Il risparmio fa da scudo alla crisi

La capacità di risparmio delle famiglie italiane si è ulteriormente rafforzata nel corso del 2020 a seguito della contrazione generalizzata dei consumi legata alle misure di contenimento dovute all’emergenza Covid-19. Una frazione importante di questo risparmio ha trovato soluzioni di investimento proprio nei prodotti di risparmio gestito, capaci di cogliere le migliori opportunità sui mercati contribuendo alla ripresa economica.

Si può dunque affermare che, diversamente da quanto avvenuto nelle più recenti crisi del biennio 2007-2008 e del 2011-2012, il mercato italiano del risparmio gestito ha evidenziato una maturità e una solidità tali da superare un momento di particolare difficoltà e incertezza che ha colpito l’intero sistema economico, finanziario e sociale.

 

Orizzonte economia reale

Assogestioni ha ottenuto diversi successi nell’anno trascorso, che si riflettono – oltre che nei numeri di raccolta e crescita delle masse in gestione – nelle iniziative realizzate e progettate su molteplici fronti della legislazione, della fiscalità e della collaborazione con i molti portatori di interesse che animano il risparmio e gli investimenti di milioni di famiglie italiane.

Uno dei frutti di questa attività è stata la nascita dei Pir alternativi. L’articolo 136 del decreto “Rilancio” del maggio 2020 ha sancito l’introduzione di questi nuovi piani di risparmio, strumenti che devono investire in modo più consistente nei segmenti di mercato più illiquidi prevedendo – infatti – che almeno il 70% del valore complessivo del piano debba essere investito in strumenti finanziari (anche non quotati) di imprese italiane non appartenenti agli indici Ftse Mib e Ftse Mid Cap, in prestiti erogati alle predette imprese nonché in crediti delle medesime imprese.

 

Prosegue l’impegno per la sostenibilità

Nel mondo della gestione l’attenzione agli investimenti effettuati mediante fattori Esg è una pratica già largamente diffusa, e in Europa gli asset “virtuosi” crescono più velocemente di quelli tradizionali.

Alla luce di questi sviluppi, nel corso del 2020 è proseguito il lavoro di Assogestioni di interlocuzione con le Autorità nazionali e comunitarie per contribuire alla definizione di un framework condiviso dagli operatori dell’industria, operazione cruciale sia per stimolare i gestori a creare prodotti con caratteristiche Esg e obiettivi sostenibili, sia per indirizzare gli investitori verso una maggiore consapevolezza degli impatti su ambiente e società delle proprie scelte di allocazione del risparmio.

Particolare attenzione è stata prestata al lavoro di preparazione in vista dell’entrata in vigore, a marzo 2021, del Regolamento Sfdr che introduce nell’ordinamento italiano i primi obblighi di disclosure Esg che impattano direttamente sul settore dell’asset management.

Nei dodici mesi l’Associazione ha inoltre rafforzato l’impegno anche in tema di diversità e inclusione grazie alle attività del Comitato Diversity, tra cui l’apertura di un hub telematico di confronto tra i responsabili delle risorse umane delle Sgr, Sicav e Sicaf sulle modalità di implementazione delle principali best practice.

Il Comitato ha inoltre iniziato e sta proseguendo un approfondimento in materia di smart working & inclusion, con riferimento alla possibile introduzione di tale modalità di lavoro nell’industria del risparmio gestito, alla luce delle specificità del settore.

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