Possibili impatti sull'ordinamento italiano della Raccomandazione della Commissione sui SIA

Pubblicato il 13/11/2025

La Raccomandazione SIA rappresenta un tassello fondamentale nell'ambito del più ampio progetto della Commissione europea delineato nella Comunicazione COM(2025) 124 e noto come "Strategia per l'Unione del risparmio e degli investimenti" (Savings and Investments Union Strategy - SIU). 

Tale Raccomandazione non persegue l'obiettivo di uniformare in un unico modello i quadri normativi sui conti di risparmio e investimento adottati dagli Stati membri, bensì quello di favorire l'allineamento dei medesimi verso le migliori pratiche evidenziate nella Raccomandazione. 

Partendo, infatti, dall'analisi dell'esperienza degli Stati che hanno già un modello di SIA, la Commissione ha sintetizzato le caratteristiche chiave che ritiene dovrebbero essere incluse in un SIA di successo, rappresentando, quindi, per i singoli Stati membri un benchmark di riferimento cui potenzialmente tendere, al fine di favorire la più ampia diffusione dei conti di risparmio e investimento. 

In tale contesto, la disciplina sui PIR risulta complessivamento coerente con l'impianto dei SIA, in quanto improntata alla semplicità del contenitore, a una certa flessibilità nelle scelte di allocazione del portafoglio e alla riduzione degli adempimenti fiscali a carico degli investitori. Al tempo stesso, la Raccomandazione può rappresentare uno stimolo utile per individuare ulteriori spazi di miglioramento dei priani di risparmio, orientando l'evoluzione della disciplina nazionale verso il superamento di alcune rigidità ancora presenti, al fine di assicurare una maggiore aderenza ai principi unionali e una più efficace partecipazione degli investitori al dettaglio ai mercati dei capitali dell'Unione. 

 

Queste le riflessioni di Assogestioni in merito, raccolte nell'articolo di Marco Piazza su Il Sole 24ORE di giovedì 13 novembre 2025, dal titolo "L’Ue rilancia la best practice dei Pir italiani"

 

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