Corcos (Assogestioni): “Un piano programmatico per una crescita organica”. Padoan apre la porta ai PIR

Pubblicato il 6/4/2016

Consolidare i modelli di servizio dell'industria; mantenere elevati standard di governance mettendo al centro dei dibattiti il concetto di stewardship; allargare l'azione dell'industria del risparmio gestito anche verso il mondo delle PMI e dell'economia reale; portare le SGR a giocare un duplice ruolo a livello previdenziale, sia come promotori di soluzioni sia come gestori del risparmio raccolto attraverso i nuovi PEPP europei; valorizzare il capitale umano della nostra industria e svolgere una parte da protagonisti nel processo di educazione finanziaria delle famiglie italiane.

Sono questi i punti essenziali del Piano Programmatico per "la crescita organica della nostra industria nei prossimi anni" indicate dal neo-eletto presidente di Assogestioni Tommaso Corcos che oggi ha ufficialmente aperto la settima edizione del Salone del Risparmio.

"La nostra industria oggi gestisce una cifra pari al 118% del PIL ed equivalente al 45% del totale delle attività finanziarie detenute dalle famiglie" ha subito affermato Corcos nel ricordare i record del 2015. Ma il presidente di Assogestioni non si è soffermato troppo sul passato concentrando il discorso di apertura del Salone principalmente sulle sfide future. Sfide che passano, appunto, da un vero e proprio piano programmatico che tocca ampi temi come la necessità di "fare evolvere il modello di servizio" di consulenza finanziaria oggi offerto ai risparmiatori che devono essere rimessi "al centro" di ogni progetto e guidati verso una riscoperta di una "profondità temporale": "L’orizzonte temporale della nostra industria si è infatti drammaticamente ridotto negli ultimi anni, in linea con la crisi del consumatore-risparmiatore che ha perso certezza del futuro. Dobbiamo, quindi, recuperare profondità temporale, colmando il ritardo che ci separa dagli altri paesi nell’allocazione del risparmio a medio lungo termine" ha ricordato Corcos.

Tema questo molto legato all'annosa questione del "livello di cultura finanziaria" che in Italia "è inferiore rispetto a quello degli altri principali Paesi europei, e negli ultimi anni la situazione non è migliorata", ha chiosato il presidente. Le foto del concorso "Scatta il Risparmio", organizzato dal Salone per gli studenti delle scuole, sono state parte integrante della presentazione del presidente dell’associazione che in questo modo ha voluto ribadire il ruolo fondamentale dell’educazione finanziaria.  Ma la situazione "può essere cambiata" anche grazie alle SGR. Così come può essere cambiato il ruolo svolto dalle Società di Gestione del Risparmio nell'economia reale.

"Il ruolo istituzionale all’interno delle Società quotate non esaurisce la nostra mission verso il mondo delle imprese" ha affermato con forza Corcos ricordando i principi di Stewardship di Assogestioni e l'attenta attività delle SGR in ambito di corporate governance, ma anche invitando gli operatori ad “allargare la nostra azione anche verso il mondo delle PMI per arricchire l’attuale sistema di finanziamento delle  imprese, convogliando il risparmio delle famiglie italiane a favore del made in Italy più competitivo e della ripresa".

Ma perché il modello di finanziamento dell’economia possa avere rapida e pratica realizzazione, è necessario che la politica, superando le incertezze del passato, riconosca al risparmio a lungo termine lo status di “obiettivo di policy”, anche attraverso uno specifico regime di favore fiscale.

E la risposta della politica non si è fatta attendere. Il Ministro dell’Economia e delle Finanze, Pier Carlo Padoan nel suo intervento alla plenaria di apertura del Salone del Risparmio 2016 ha sorpreso la platea confermando le anticipazioni emerse nei giorni scorsi intorno al Decreto Legge “Finanza per la Crescita 2.0”: “Il governo sta valutando l’introduzione di misure volte a indirizzare il risparmio verso le imprese e favorire così lo sviluppo di strumenti di gestione specializzati. Per questo guardiamo con attenzione alle esperienze di altri paesi per l'introduzione di piani individuali del risparmio”. In particolare Padoan ha fatto esplicito riferimento agli Individual Saving Accounts del Regno Unito e ai Plan d’Epargne en Actions francesi, aprendo di fatto uno spiraglio per la nascita dei PIR.

Si tratterebbe di una svolta che andrebbe in una direzione già consolidata anche a livello di Unione Europea con il Regolamento sugli European long-term investment funds (ELTIF) e con il piano Capital Market Union. Progetto quest'ultimo che non dimentica un’ultima grande sfida dell'industria lanciata dal presidente di Assogestioni: lo sviluppo di un mercato previdenziale attraverso la nascita di un prodotto paneuropeo standardizzato, il Pan-European Personal Pension (PEPP).

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