SdR25 | Rompere i tabù: inclusione finanziaria femminile al Salone
Milano, 17 aprile 2025 – La terza e ultima giornata del Salone del Risparmio 2025, dedicata in particolare all’educazione finanziaria e aperta anche ai non addetti ai lavori, ha visto Assogestioni affrontare il tema dell’indipendenza economica e dell'inclusione finanziaria femminile.
La sessione “Nudismo Finanziario: rompere i tabù del denaro al Salone del Risparmio” ha evidenziato le criticità legate al persistente divario di genere nelle competenze finanziarie, fenomeno che incide significativamente sulle scelte d’investimento delle donne e sulla costruzione del patrimonio a lungo termine. Da tempo, Assogestioni, attraverso il proprio Comitato Diversity, si impegna a promuovere un dialogo aperto e costruttivo, volto a stimolare un cambiamento culturale in ambito finanziario. Questo approccio, infatti, è ritenuto essenziale per creare un mercato più inclusivo, capace di rispondere alle esigenze di tutti gli investitori.
Il dibattito ha avuto inizio con un’intervista condotta dalla giornalista Annalisa Monfreda alla Psicoterapeuta Giovanna Schittino secondo il format ‘Nudismo Finanziario’ di ‘Rame’, iniziativa lanciata dalla stessa giornalista e dall’imprenditrice Montserrat Fernandez Blanco, che ha l’obiettivo di rendere accessibile a tutti il benessere finanziario.
In apertura, Annalisa Monfreda, giornalista e Co-fondatrice di Rame ha spiegato la genesi di questo format: “Rame è nato dalla mia personale esperienza: nonostante il percorso formativo e professionale intrapreso, ho scoperto di essere finanziariamente analfabeta. Ho capito che il linguaggio del denaro, così tecnicamente esclusivo, allontanava le donne dalla gestione consapevole dei propri soldi. Con Rame abbiamo voluto ribaltare questa situazione, rendendo la finanza accessibile e comprensibile, affinché ogni donna possa prendere in mano il proprio futuro economico”.
“Le donne – ha continuato Monfreda – pagano un prezzo ingiusto per il semplice fatto di appartenere a un genere che ancora oggi subisce discriminazioni economiche. Non si tratta solo di essere escluse dalla conversazione sul denaro, ma anche di perdere opportunità fondamentali: una donna su cinque abbandona il lavoro al diventare madre, mentre quelle che restano affrontano un divario salariale del 20% e finiscono per accumulare una pensione mediamente inferiore del 35% rispetto agli uomini. Queste dinamiche, alimentate da convinzioni radicate e da strutture di potere che scoraggiano l'accesso al mercato del lavoro, costituiscono una forma di violenza economica che non possiamo più tollerare”.
A seguito dell’intervista, è proseguita una tavola rotonda con rappresentanti dell’industria, che hanno condiviso spunti e riflessioni per tradurre in azioni concrete le esigenze di una maggiore inclusione finanziaria e per promuovere l’indipendenza economica femminile, considerata un motore strategico per accrescere la competitività del Paese.
Roberta D'Apice, Direttore Affari Legali e Regolamentari Assogestioni ha osservato: “Il denaro non è solo un mezzo per vivere, ma uno strumento potente per realizzare sé stesse e costruire relazioni più libere ed eque. Per questo è essenziale continuare a parlare di soldi, rompendo i tabù e creando una nuova cultura in cui uomini e donne possano allearsi per liberarsi insieme dagli stereotipi di genere. Una società che vuole essere competitiva non può permettersi di lasciare indietro il talento e le energie delle donne”.
A Cinzia Tagliabue, Presidente Comitato Diversity sono state affidate le conclusioni: “Desidero ringraziare le aziende che hanno partecipato alla conferenza per l'impegno che stanno mettendo in atto per realizzare questo importante cambiamento culturale. L'obiettivo vero, finale, consiste nel cercare di non disperdere la passione, l'energia, le competenze delle donne nel mondo del lavoro per far crescere l'economia. Grazie a questo impegno, io sono convinta che riusciremo come collettività a conseguire più innovazione e progresso. La strada è giusta ma c'è ancora tanto da fare: quello che auspico è che di conferenza in conferenza aumentino i casi concreti e di successo che vadano in questa direzione e che noi renderemo noti”.