Verso autorità di vigilanza europee: la proposta di riforma della Commissione

Pubblicato il 23/4/2009

Si è da poco conclusa la consultazione europea sul futuro del sistema di vigilanza dei servizi finanziari e Assogestioni ha partecipato al dibattito contribuendo e supportando le richieste presentate da EFAMA, l’associazione europea del risparmio gestito.

La crisi globale dei mercati finanziari ha fatto nascere all’interno dell’Unione Europea la necessità di rivedere i meccanismi di sorveglianza dei mercati finanziari sia a livello sistemico che a livello microeconomico. Se la riforma delineata nel documento di consultazione della Commissione Europea sulla base del rapporto de Larosière dovesse essere portata avanti anche dalla prossima Commissione lungo la linea qui tracciata, si assisterà nei prossimi anni ad un graduale ma progressivo e rilevante trasferimento di parte dei potere dalle Autorità di Vigilanza nazionali ad una o più autorità europee, con un ulteriore rafforzamento del mercato unico dei prodotti finanziari. Il gruppo di “saggi” presieduto da Jacques de Larosière ha formulato concrete proposte di riforma per la struttura della vigilanza in Europa finalizzate ad assicurare coerenza tra gli obiettivi di crescita economica e quelli di protezione degli investitori. Il progetto sottoposto a consultazione parte dalla necessità di accrescere il coordinamento tra le autorità europee sia a livello di regolamentazione che di struttura e organizzazione dell’attività di vigilanza e propone la creazione di un Sistema Europeo per la Vigilanza (ESFS) e di un sistema di monitoraggio e allerta sui rischi finanziari di sistema (ESRC).

Per quanto concerne la revisione delle regole, si avanza la proposta di sviluppare un nucleo di norme armonizzato da applicare in tutti i paesi europei evitando l’attuale accumulo di eccezioni, deroghe, aggiunte o ambiguità che complicano e indeboliscono l’attività di sorveglianza e hanno forte impatto negativo sull’efficienza e i costi che gli operatori internazionali devono affrontare. Su questo punto EFAMA ha voluto sottolineare l’importanza di evitare l’arbitraggio regolamentare e la necessità di portare avanti riforme  mirate evitando di traslare normative pensate per alcuni segmenti specifici  dei mercati finanziari – come ad esempio le banche - anche al risparmio gestito.

Relativamente al ridisegno dell’architettura di vigilanza, EFAMA guarda con molto favore al potenziamento delle risorse e dei poteri dell’autorità di vigilanza europea attraverso il rafforzamento dei tre comitati di coordinamento delle autorità di vigilanza europee  - CESR, CEOPS e CEB, rispettivamente per i mercati finanziari, i settore assicurativo e quello bancario. La trasformazione dei tre comitati di coordinamento in vere e proprie autorità dotate di risorse adeguate e di poteri vincolanti su specifiche aree e in relazione alle attività transfrontaliere, se accompagnata ad una tempistica stringente per la diffusione delle interpretazioni della normativa europea, eviterebbe l’accumularsi di regolamentazioni e interpretazioni nazionali in aggiunta a quelle europee (il c.d. goldplating) con conseguente frammentazione de facto del mercato comunitario in mercati nazionali e l’aumento dei costi di compliance e di internazionalizzazione, a scapito della concorrenza e dell’efficienza.

In merito alle misure tese a ottenere un migliore controllo del rischio e della sua distribuzione all’interno del sistema, EFAMA ha comunque sottolineato la disponibilità dell’industria dei fondi a collaborare alla creazione del ESRC (Europen Systemic Risk Council) a condizione però di formulare un sistema informativo e di reportistica efficiente che eviti inutili e costose duplicazioni. EFAMA si è schierata altresì a favore di una maggior regolamentazione e controllo sulle agenzia di rating.

La Commissione si propone di presentare la propria proposta definitiva entro maggio e attuare le relative misura legislative entro l’autunno di quest’anno.

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