SdR2024 | PMI, ESG e AI: il risparmio passa anche attraverso queste sigle

Pubblicato il 10/4/2024

Archiviata con successo la prima giornata della 14^ edizione del Salone del Risparmio, nel secondo giorno il focus delle conferenze targate Assogestioni è stato quello dello sviluppo del mercato dei capitali, guardando a sfide e opportunità: dal progetto europeo della Capital Markets Union al ruolo degli investitori istituzionali, dal sostegno all’economia reale alla sostenibilità, passando per le opportunità offerte dalle nuove tecnologie per dare slancio agli investimenti nell’economia reale.

Il risparmio si fa impresa

In un contesto di tassi di interesse più impegnativo rispetto al passato, il binomio risparmio-impresa è alla ricerca di più compiute forme di collaborazione. Ed è stato questo il tema della conferenza Assogestioni dal titolo “Il risparmio si fa impresa” dove sono stati trattati i temi dei canali di finanziamento alternativi al credito bancario per le PMI e il ruolo dei fondi a supporto dell’economia reale.

L’evento, moderato da Alessandro Rota, Direttore Ufficio Studi di Assogestioni, si è aperto con l’intervento di Andrea Resti, Professore del Dipartimento di Finanza dell'Università Bocconi, volto a delineare una fotografia dei pregi e dei difetti che contraddistinguono le PMI italiane. “Spesso si pensa alle nostre aziende come a realtà molto indebitate ma il settore privato del nostro Paese è ben più virtuoso della media europea”, ha dichiarato. Il vero problema del tessuto produttivo, secondo Resti, risiede piuttosto nella “scarsa diversificazione delle fonti di finanziamento, nella dipendenza eccessiva dalle banche e nella difficoltà di accesso al credito”. L’accademico ha quindi indicato le due leve più efficaci per far crescere i canali alternativi, dal private equity ai fondi: “Favorire l’acquisizione di garanzie pubbliche o reali e lavorare sulla propensione ad assumere rischio in cambio di un extra-rendimento più elevato”.

La successiva tavola rotonda con esponenti del risparmio gestito e del mondo imprenditoriale ha ospitato uno scambio di idee ed esperienze concrete legate al finanziamento attraverso fondi specializzati. In particolare, Andrea Buragina, Senior Equity Portfolio Manager di Mediolanum Gestione Fondi SGR, e Mauro Sbroggiò, CEO di Finanziaria Internazionale Investments SGR hanno invitato sul palco rispettivamente Bruno Conterno, CEO di Nice Footwear, e Josef Mastragostino, Chief Investor Relations Officer di Tinexta, per condividere le esperienze concrete di incontro tra modelli di selezione e modalità di gestione dei fondi da un lato e supporto finanziario ricevuto per il piano di sviluppo aziendale dall’altro.

È ancora tempo di ESG!

La sfida climatica e della giusta transizione rimangono urgenti e la direzione intrapresa appare corretta: come possono imprese, società di gestione e investitori impegnarsi per integrare i principi di salvaguardia dell’ambiente, la valutazione della ricaduta sociale e il rispetto per le buone pratiche di governance nelle proprie scelte?

Di questo si è discusso nella conferenza “È ancora tempo di ESG!” grazie al dibattito tra Marco Becht, professore di finanza dell’Université libre de Bruxelles ed Executive Director del European Corporate Governance Institute (ECGI) e Fellow al Centre for Economic Policy Research (CEPR), e Michele Siri, Direttore Jean Monnet Center of Excellence EUSFIL e ordinario all’Università di Genova, moderato da Manuela Mazzoleni, Direttore Sostenibilità e Capitale Umano di Assogestioni.

In particolare, il Marco Becht ha evidenziato come: “Sì, È ancora tempo di ESG, oggi più che mai. Il rischio climatico non è una questione di fede, ma un fatto concreto che deve essere affrontato. L’Esg non porta con sé soltanto una questione di gestione del rischio, ma anche un movimento che parte da un atto di fede, e che richiede un impegno politico concreto. Tuttavia – ha concluso Becht - nonostante le leggi nazionali esistenti e gli sforzi delle società europee nel dichiarare il loro impegno ai national pledges, si nota una mancanza di azione da parte delle istituzioni”.

Michele Siri nel suo intervento ha sottolineato che: “È essenziale comprendere che i fattori ESG sono fondamentali per il corretto funzionamento dei mercati, indipendentemente dalla domanda degli investitori. Un regime robusto di trasparenza e informativa sui fattori ESG è necessario per garantire l'efficienza del mercato e dei meccanismi di formazione dei prezzi, soprattutto per quanto riguarda il rischio ambientale. L’effetto ultimo che l’ESG ha sul meccanismo di formazione dei prezzi fa sì che le società che non valorizzano adeguatamente il rischio climatico iniziano a trattare a sconto, e ci dobbiamo chiedere se questo non comporti un costo del capitale più elevato. Peraltro, è ciò che la Bce sta chiedendo oggi alle banche”.

AI e DLT, la spinta digitale al servizio dell’economia reale

Nello spazio Assogestioni si è inoltre tenuta una conferenza sulla trasformazione digitale, introdotta dalla presentazione di Cristina Catania, Senior Partner di McKinsey & Company, che ha indagato l'intersezione tra nuove tecnologie e risparmio gestito al servizio dell’economia reale, con particolare attenzione all'utilizzo dell’intelligenza artificiale e delle tecnologie a registro distribuito (DLT) per supportare gli investimenti nei mercati privati. Durante il suo speech, Cristina Catania ha affermato: “Vent’anni fa c’erano il business da una parte e la tecnologia dall’altra. Progressivamente questo parallelismo è venuto meno e business e tecnologia si sono dovuti incontrare con un mix di competenze molto intrecciate tra di loro. Oggi, il ruolo della tecnologia sta radicalmente al centro dell’equilibrio mondiale perché il graduale passaggio dalla digitalizzazione all’Intelligenza Artificiale fa sì che le dinamiche di potere passino sempre di più anche dalle dinamiche di dominanza dal punto di vista dell’acquisizione di competenze tecnologiche e questo è un elemento che nella gestione dei flussi di capitale va tenuto assolutamente in considerazione”.

Il dibattito si è concentrato sull’uso da parte dei gestori di strumenti DLT e di intelligenza artificiale per analizzare e valutare le piccole e medie imprese in maniera più analitica e con tempi e costi inferiori, senza dimenticare le preferenze della clientela in materia di prodotto e servizio. L’istituzione di fondi chiusi digitali che rappresentano un anello di “congiunzione” più efficiente tra economia reale e investitori è stata, inoltre, fra i temi di discussione della tavola rotonda, moderata da Roberta D'Apice, Direttore Affari Legali e Regolamentari di Assogestioni.

Al termine della seconda giornata di lavori, i partecipanti al Salone del Risparmio erano oltre 7.000, tra presenti all’Allianz MiCo e collegati in streaming su FR|Vision. Domani l’evento aprirà le porte al pubblico di non professionisti, per una giornata dedicata al tema della formazione e dell’educazione finanziaria.

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