Risparmio e imprese, l'unione è vicina

Pubblicato il 7/4/2016

Il tema del finanziamento alle imprese italiane, e in particolare alle medie imprese, è sempre più centrale per il Governo e per la autorità di vigilanza nazionali. La necessità di modificare il nostro sistema estremamente bancocentrico aggiungendo canali alternativi a quello bancario è nei progetti del Ministero dell'Economia e delle Finanze. La conferma, dopo l'annuncio del ministro Pier Carlo Padoan in occasione della plenaria di apertura del Salone del Risparmio, è arrivata anche da Fabrizio Pagani, Capo della Segreteria tecnica del MEF, che nel corso dell'evento istituzionale "Il finanziamento delle piccole e medie imprese da parte dei fondi comuni: mission (im)possible?", svoltosi oggi al Salone del Risparmio, ha affermato: "Molte imprese italiane sono sopravvissute alla crisi mostrando grandi capacità di innovazione, e non solo. Ma le imprese hanno alcuni elementi di debolezza, su tutti due: la governance e il capitale".
"In questo senso l'accesso al mercato dei capitali diventa una leva utile per far fronte a queste due debolezze" ha spiegato Pagani. "Non solo fornisce nuove risorse finanziarie, ma anche una necessaria disciplina di governance, una nuova trasparenza sempre più fondamentale per far crescere le imprese italiane". L'accesso al mercato dei capitali con canali alternativi al mondo bancario si traduce in una delle chiavi di volta per il sistema industriale nostrano.

"È un tema centrale, ma abbiamo bisogno di ulteriori misure" ha continuato Pagani che ha indicato il nuovo decreto per la crescita come strumento per individuare quei "canali efficaci e semplici, affinché il risparmio privato confluisca sulle medie imprese italiane". Qual è questo meccanismo? "Stiamo lavorando su questo e stiamo cercando di individuare la soluzione più adatta" ha concluso il Capo della Segreteria Tecnica del MEF annunciando che la soluzione sembra vicina, ma "ha un costo: stiamo valutando tutti i parametri necessari a questo tipo di esercizio".

Gli fa eco Giuseppe Vegas, presidente Consob, che nel concludere la tavola rotonda che ha visto la presenza di Gabriele Cappellini (a.d. del Fondo Italiano di Investimetno), Carlo Barbarisi (managing director di CRIF Ratings) e Ugo Loser (a.d. di ARCA SGR, società da tempo attiva sul tema del ruolo dei fondi comuni come attori importanti per l'economia reale), ha indicato il finanziamento alle imprese attraverso il mercato "non un'opzione ma una necessità". Il presidente della Commissione di vigilanza si è però detto ottimista sul futuro: "è il momento storico ideale, per far scattare quel meccanismo in grado di saldare i due lati della moneta: risparmio e imprese".

È questo il momento per "individuare le modalità per indirizzare il risparmio verso l'economia reale", ha affermato Vegas, che considera il sistema dei fondi comuni un protagonista importante in grado di "svolgere quel ruolo che le banche da sole non riescono più a svolgere. Possiamo trovare una nuova sintesi tra risparmio e imprese, la contingenza è chiara e l'occasione è a portata di mano. A imprenditori e gestori non resta che fare tre cose: lavorare, lavorare, lavorare".

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