PEPP: verso la definizione?

Pubblicato il 13/10/2018

Sembra essere ormai giunto alla fase finale l’ambizioso progetto della Commissione europea iniziato il 29 giugno 2017 con la pubblicazione della proposta di regolamento per la creazione di un prodotto pensionistico pan-europeo (PEPP).

Il 12 ottobre 2018 sono infatti iniziati gli incontri tra Consiglio, Parlamento europeo e Commissione europea (trilogo) per raggiungere un accordo politico sul testo definitivo del regolamento.

Il PEPP può essere descritto come un prodotto previdenziale ad adesione volontaria di terzo pilastro dotato di passaporto europeo, che si aggiunge ai prodotti nazionali di risparmio previdenziale già esistenti e che può essere offerto da una vasta gamma di provider.

Il progetto della Commissione si caratterizza per il duplice obiettivo di:

  1. creare un prodotto pensionistico individuale europeo di terzo pilastro, che possa accompagnare i mobile workers all’interno degli Stati membri;
  2. favorire l’investimento di lungo termine nell’economia reale europea, facendo convogliare un maggior volume del risparmio delle famiglie verso il mercato dei capitali.

Nella valutazione di impatto che accompagna la proposta, viene sottolineato come l’introduzione dei PEPP potrebbe avere un impatto sociale positivo, in quanto i cittadini europei potrebbero avere maggiori opportunità per migliorare l’adeguatezza delle proprie pensioni. “L’incidenza sarebbe più significativa per i lavoratori con contratti atipici, per i lavoratori autonomi e i mobile workers che non hanno accesso o hanno un accesso insufficiente ai sistemi pubblici o professionali. L’impatto sociale positivo sarebbe più elevato negli Stati membri in cui attualmente vi è una minore scelta di prodotti pensionistici individuali e una scarsa diffusione degli stessi”.

Secondo uno studio condotto da Ernst & Young per conto della Commissione europea, l’introduzione dei PEPP avrebbe un impatto economico estremamente significativo. Dalle stime effettuate emerge, infatti, che l’introduzione dei PEPP potrebbe contribuire ad una crescita del mercato delle pensioni individuali per una valore compreso tra 0,7 e 2,1 trilioni di euro entro il 2030 (assumendo come condizione che i PEPP potranno beneficiare dei medesimi incentivi fiscali applicati dagli Stati membri a prodotti analoghi).

La proposta della Commissione, coerentemente con la procedura legislativa ordinaria, è stata oggetto di valutazione da parte del Consiglio e del Parlamento europeo, i quali hanno a loro volta formulato una propria proposta di regolamento, introducendo degli emendamenti al testo della Commissione.

Il 19 giugno 2018, infatti, il Comitato dei rappresentanti permanenti del Consiglio europeo (COREPER) ha approvato una propria proposta di regolamento che introduce significative modifiche a quella della Commissione.

Il 3 settembre 2018, poi, è stato approvato il Report dell’ECON Committee, nel quale è rappresentata la posizione del Parlamento europeo.

In attesa dei risultati del trilogo e del testo di compromesso che sarà presentato alla votazione finale del Parlamento europeo, è possibile effettuare una panoramica delle principali caratteristiche del PEPP sulla base delle proposte formulate dalla Commissione, dal Consiglio e dal Parlamento europeo.

Il PEPP potrà essere offerto da asset managers, banche, imprese di investimento e enti pensionistici rientranti nell’ambito di applicazione della direttiva 2016/2341 (IORP II).

La dimensione pan-europea del prodotto sarà assicurata non solo in favore dei provider i quali potranno offrire il PEPP anche a livello transfrontaliero, ma anche a vantaggio degli aderenti, grazie alla presenza di meccanismi volti a favorire la portabilità delle risorse accumulate.

Gli aderenti, infatti, potranno continuare a contribuire nel PEPP inizialmente sottoscritto anche nel caso in cui questi decidano di trasferirsi in un altro Stato membro e cambiare la propria residenza.

Nonostante tale tematica sia oggetto di confronto e discussione nella fase del trilogo, è possibile immaginare che la portabilità sarà consentita attraverso la creazione, all’interno del PEPP, di singoli comparti, ciascuno dei quali dovrà soddisfare i requisiti per l’applicazione degli incentivi e delle agevolazioni fissati a livello nazionale dallo Stato membro nel quale l’aderente intende trasferirsi.

Trattandosi di un prodotto di risparmio previdenziale, particolare attenzione viene posta alle informazioni che devono essere fornite ai risparmiatori in relazione a tutte le fasi nelle quali si compone il rapporto tra questi e il PEPP.

Prima della sottoscrizione del contratto, i potenziali aderenti dovranno ricevere un documento contente le informazioni chiave relative al PEPP (c.d. PEPP KID). Nella fase di accumulo, invece, i provider saranno tenuti a mettere a disposizione un “prospetto delle prestazioni del PEPP”, nel quale saranno contenute, tra le altre, informazioni sui diritti maturati, il capitale accumulato, i contributi versati e le proiezioni sulle prestazioni pensionistiche.

Ulteriori informazioni dovranno essere fornite agli aderenti nella fase di pre-pensionamento nonché nella fase di erogazione delle prestazioni.

Quanto alla struttura, il PEPP sarà articolato in una opzione di investimento di default, alla quale potranno affiancarsi una o più opzioni di investimento alternative.

Indubbiamente uno degli aspetti più controversi e dibattuti nelle proposte della Commissione, del Consiglio e del Parlamento europeo è rappresentato dalle modalità con le quali dovrà essere costruita l’opzione di default e quali tecniche di mitigazione del rischio dovranno essere applicate alle opzioni di investimento.

L’industria dell’asset managment a livello europeo ha proposto con decisione di inserire le strategie di investimento di tipo life-cycle tra le tecniche idonee a consentire una mitigazione del rischio.

A sostegno di tale richiesta, la “European Fund and Asset Management Association” (EFAMA) alla quale aderisce anche Assogestioni, ha commissionato alla SDA Bocconi School of Management uno studio accademico per analizzare i rischi e i vantaggi di differenti strategie di investimento di tipo life-cycle, mettendoli a confronto con i rendimenti offerti da prodotti assicurativi accompagnati da garanzia.

I risultati dello studio, pubblicati il 12 febbraio 2018, sembrano confermare che le strategie di investimento di tipo life-cycle possano rappresentare una valida alternativa per la strutturazione della linea di default, in quanto consentono ai risparmiatori, su un orizzonte temporale di lungo periodo, di accrescere il valore del proprio risparmio previdenziale con una limitata esposizione al rischio. Lo studio illustra, altresì, i vantaggi delle soluzioni di investimento life-cycle in termini di mitigazione del rischio e miglioramento della performance.

L’obiettivo perseguito dall’industria europea dell’asset management e supportato da Assogestioni è quello di consentire a tutti i provider di poter offrire il PEPP utilizzando gli strumenti e le modalità di gestione tipiche dei propri settori di riferimento, senza l’obbligo di dover accompagnare l’opzione di default con una garanzia del capitale.

Per quanto riguarda l’erogazione delle prestazioni, le proposte della Commissione e del Consiglio europeo prevedono che questa possa avvenire in forma di rendita, capitale, prelievi successivi, ovvero una combinazione delle precedenti, lasciando spazio ad una ampia flessibilità sia per i provider sia per le scelte gli aderenti.

Il Parlamento, pur contemplando le medesime modalità di erogazione, introduce delle limitazioni per l’erogazione in delle prestazioni in forma di capitale nonché ulteriori restrizioni per specifiche forme di opzioni di default.

Dall’accordo politico tra Consiglio e Parlamento europeo prenderà forma il testo definitivo del regolamento dal quale sarà possibile conoscere, in modo chiaro, le caratteristiche del PEPP e comprenderne le effettive potenzialità.

 

Assogestioni raccoglie all'interno di un'area tematica del suo sito tutti gli approfondimenti più rilevanti sui PEPP per favorire l'aggiornamento professionale di tutti gli operatori del settore interessati a vario titolo a questo argomento.

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