I sottoscrittori di fondi comuni italiani – Aggiornamento 2015
Risparmio gestito, aumentano i sottoscrittori di fondi comuni italiani: in tre anni 1 milione in più
Assogestioni pubblica l’aggiornamento 2015 dell’indagine "I sottoscrittori di fondi comuni italiani", firmata da Alessandro Rota e Riccardo Morassut. Lo studio intende analizzare la struttura della domanda attraverso la caratterizzazione delle decisioni delle famiglie riguardo l'investimento in fondi comuni istituiti nel nostro Paese.
L’indagine approfondisce la partecipazione al mercato dei fondi; le caratteristiche anagrafiche dei sottoscrittori; la distribuzione geografica; le scelte allocative e le modalità di investimento. Dopo un periodo in cui, nel corso degli anni, la partecipazione al mercato dei fondi si è quasi dimezzata, dal 2013 la ripresa dei flussi si è accompagnata ad un incremento dei sottoscrittori il cui numero complessivo a fine 2015 si attesta a 6,4 milioni. L’incidenza del numero dei sottoscrittori sul totale della popolazione italiana residente è incrementata dal 9% del 2012 al 10,5% del 2015. Inoltre, secondo quanto riportato nel Quaderno, il 10% dei soggetti sottoscrittori più ricchi detiene quasi la metà del patrimonio complessivo e la metà dei sottoscrittori investe più di 14.707 euro.
L’indagine registra dinamiche interessanti sul piano anagrafico. Si assiste a un lento ma costante calo della proporzione degli uomini a favore delle donne che nel 2015 rappresentano quasi il 46% dei sottoscrittori. Sale leggermente l’età media dei sottoscrittori che, a fine 2015, è di 59 anni a causa dell’aumento della quota degli investitori più anziani (oltre i 75 anni) salita al 18%. Analizzando la distribuzione geografica dei sottoscrittori si conferma che il 65% degli investitori risiede al Nord, il 18% nel Centro e il restante 17% nel Sud e nelle Isole.
Nel corso del tempo l'incidenza dell'investimento nel comparto azionario e nei fondi bilanciati ha subito una progressiva erosione: a fine 2015, l’8% e il 4% dei sottoscrittori concentravano i propri investimenti su questi due segmenti. I fondi flessibili hanno registrato la dinamica di crescita più pronunciata e oggi rappresentano la scelta principale del 36% dei sottoscrittori, superando per la prima volta i fondi obbligazionari, questi ultimi da sempre molto presenti nelle scelte degli investitori. Le percentuali raggiunte negli ultimi anni dai fondi obbligazionari e flessibili sono collegate al crescente successo riscosso dai fondi target date.
La modalità di investimento preferita dal 70% degli investitori è il versamento unico (Pic), tuttavia nel corso degli anni il numero di sottoscrittori che ha fatto ricorso in via esclusiva ai piani di accumulo (Pac) è cresciuto e rappresenta a fine 2015 il 18%.