Green Paper, un'occasione per rilanciare i PIR e le PMI

Pubblicato il 18/7/2013

 

La Commissione Europea ha diffuso, in consultazione, il Libro Verde (Green Paper) denominato "Long Term Financing of the European Economy". L'obiettivo del documento è duplice: elaborare un set di standard qualitativi per gli investimenti a lungo termine ed esplorare nuove opportunità riguardo a possibili strumenti o architetture finanziarie che permettano di migliorare la disponibilità di finanziamenti a lungo termine.

Assogestioni, che da tempo è attenta al ruolo che i fondi comuni di investimento devono svolgere nell'attività di finanziamento di lungo termine, ha partecipato alla consultazione, esprimendo apprezzamento per l'iniziativa della Commissione e sottolineando tre aspetti che meritano oggi una riflessione più ampia.

Una prima riflessione riguarda il futuro dei fondi Ucits. Oggi circa il 70% degli oltre 9.000 miliardi di euro dell'industria del risparmio gestito europeo sono confluiti in fondi comuni Ucits che, secondo quanto previsto dalle direttive europee, possono investire al massimo il 10% del proprio portafoglio in strumenti cosiddetti illiquidi e quindi svolgere un ruolo importante in tema di finanziamento delle realtà non quotate. A riguardo, secondo Assogestioni, non sarebbe una scelta strategica eliminare o aumentare questo limite perché si rischierebbe di incidere sulla percezione del marchio "Ucits" oggi garanzia di qualità, trasparenza e sicurezza.

Per questo, pur condividendo la posizione espressa nel Green Paper di individuare nuove regole per favorire i finanziamenti di lungo termine tramite lo strumento fondo comune, gli esperti dell'associazione suggeriscono di partire dall'esperienza Ucits per sviluppare un quadro normativo europeo ad hoc che consenta la nascita di fondi dedicati in maniera esclusiva al finanziamento di lungo termine (come tra l'altro indicato dalla proposta sugli ELTIFs della stessa Commissione europea, di cui si daranno maggiori chiarimenti nel corso delle prossime settimane all'interno del sito Assogestioni).

In secondo luogo, per avvicinare definitivamente i bisogni di finanziamento di lungo termine dell'economia con le necessità di investimento di lungo termine dei risparmiatori finali diventa fondamentale intervenire sul tema fiscale, per questo il Libro Verde dovrebbe indicare a tutti i paesi europei una strada che conduca all'introduzione di sgravi fiscali per chi decide di investire in strumenti di lungo-termine. Vanno in questa direzione gli Individual Savings Accounts del Regno Unito e i Plan d'Epargne en Actions (PEA) francese. E va in questa direzione la proposta dei Piani Individuali di Risparmio (PIR) suggerita da Assogestioni e ancora in attesa di approvazione.

Infine Assogestioni, nel condividere le motivazioni e gli obiettivi del Green Paper elaborato dalla Commissione Europea, si augura che il documento sia occasione per ampliare la riflessione sul futuro delle PMI che oggi, in Italia, sono chiamate a individuare canali alternativi di finanziamento a causa del calo di disponibilità nel canale bancario. A riguardo è importante proporre iniziative a livello europeo che siano in grado di compensare a questa mancanza.

L'Italia ha già avviato una serie di iniziative mirate alle PMI come, ad esempio: il progetto PiùBorsa, che vede l'impegno di tutte le associazioni a promuovere lo sviluppo di fondi o di un fondo di fondi rivolto agli investitori istituzionali (come fondazioni, assicurazioni e fondi pensione) che si prefiggano di investire in società a piccola capitalizzazione, proprio quelle realtà che da sempre costituiscono l'asse portante dell'economia italiana; e i minibond, i titoli di debito a medio termine introdotti dal Governo Monti, rivolti alle Pmi e destinati a piani di sviluppo, ad operazioni di investimento straordinarie (M&A) o di refinancing.

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