Fondi monetari, Assogestioni indica le criticità del nuovo regolamento

Pubblicato il 17/10/2013

 

La proposta di Regolamento in materia di fondi comuni monetari, presentata dalla Commissione europea lo scorso mese di settembre nell'ambito delle iniziative comunitarie in materia di shadow banking, mostra alcuni elementi di criticità che, se non subiranno interventi correttivi, potrebbero avere effetti negativi sulla sostenibilità economica dell'offerta di fondi monetari e generare inefficienze gestionali.

Diventa pertanto fondamentale assicurare che la nuova regolamentazione europea dei fondi comuni monetari risponda a criteri di razionalità, proporzionalità ed efficacia, avendo però riguardo della finalità, delle prassi di gestione e dei profili di economicità di questi strumenti.

Parte da queste considerazioni l'Audizione di Fabio Galli, Direttore Generale di Assogestioni, presso la 6° Commissione (Finanze e Tesoro) del Senato della Repubblica, tenutasi oggi, giovedì 17 ottobre. Nel corso del suo intervento, il cui testo integrale è disponibile nella sezione Audizioni e Consultazioni del sito Assogestioni, il Direttore Generale dell'associazione ha illustrato nel dettaglio i punti critici della proposta della Commissione Europea e suggerito alcuni interventi correttivi che potrebbero essere effettuati nell'ambito della procedura legislativa comunitaria attualmente in corso.

In particolare, Assogestioni ricorda che tra gli elementi di criticità della proposta di Regolamento figurano "la previsione di un'articolata procedura interna per la valutazione del rischio di credito, l'obbligo di dotarsi di una sofisticata know your customer policy e quello di svolgere specifiche prove di stress". Disposizioni che potrebbero privare le società di gestione "dei necessari ambiti di discrezionalità organizzativa e gestionale" con conseguenti effetti negativi sulla sostenibilità economica dell'offerta di fondi monetari.
Non solo. Nel corso dell'Audizione al Senato, il Direttore Generale di Assogestioni ha invitato a una riflessione maggiore in tema di "disciplina dell'attività di investimento".

"Le restrizioni sulle caratteristiche delle operazioni di pronti contro termine ammissibili, i limiti all'investimento in veicoli di cartolarizzazione dei crediti verso le imprese, il divieto di investire in fondi e quello di indebitarsi, neppure su base temporanea, costituiscono serie limitazioni alla flessibilità della gestione" ha precisato Fabio Galli: "Dal punto di vista prudenziale queste disposizioni appaiono eccessivamente restrittive e rischiano di generare inefficienze gestionali che si tradurrebbero in aumenti di costo e in taluni casi, paradossalmente, in una riduzione del grado di liquidità dei fondi monetari".

Per questi motivi, in particolare, sarà necessario intervenire in maniera precisa sulla futura regolamentazione europea di questi strumenti, una regolamentazione che rappresenta sicuramente un importante salto di qualità ma che potrebbe incidere negativamente sullo sviluppo dei fondi comuni monetari che oggi vantano un patrimonio di circa 30 miliardi di euro e che, per le note vicende che stanno interessando il settore bancario, sono chiamati a svolgere un ruolo di maggior rilievo nel finanziamento delle tesorerie dei vari attori del sistema economico.

 

Scarica di seguito il testo dell'audizione del Direttore genrale di Assogestioni alla 6° Commissione (Finanza e Tesoro) del Senato della Repubblica.

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