Fondi comuni, la forza di un trentennio
Non c'era internet, non c'era Google, non c'erano i telefoni cellulari, non c'erano i reality show. Questo era lo scenario all'inizio degli anni '80, un decennio che ha subito fatto capire il suo animo rivoluzionario: nel 1983 veniva prodotto il primo cellulare, un Motorola da 4.000 dollari, e nel 1984 nasceva il primo Macintosh. In questo contesto nasceva anche l'industria dei fondi comuni di diritto italiano, un'industria che oggi vanta numeri record e che ha profondamente cambiato, in trent'anni, il concetto di risparmio degli italiani. A ricordare questa rivoluzione ci hanno pensato, lo scorso 4 dicembre, alcuni dei protagonisti di quel 1984, anno che vide il lancio dei primi fondi di diritto italiano (tra i quali si ricordano GestiRAS, ImiRend, ImiCapital, Fondersel, Arca BB e Arca RR) e la nascita di Assofondi, associazione che nel 1989 prese il nome di Assogestioni.
"Siamo qui oggi per celebrare l'industria dei fondi comuni in Italia" ha subito ricordato Fabio Galli, direttore generale di Assogestioni, introducendo la serata. "Celebrare, in latino, significa onorare un valore, una memoria e questo è quello che vogliamo fare oggi: onorare un'industria il cui valore oggi è evidente nei numeri eccezionali registrati nel 2014 e che si appresta a superare i 120 miliardi di euro di raccolta, a conferma della fiducia dei risparmiatori verso questo settore".
Ma forti di questi risultati diventa importante guardare anche alla storia dell'industria, "alla nostra memoria: un patrimonio comune utile per affrontare le sfide future" ha sottolineato Galli e, con lui, molti dei protagonisti intervenuti nel corso della serata. Angelo Abbondio, Giulio Baseggio, Guido Cammarano, Gabriele Capolino, Pierluigi Ciocca, Isabella Della Valle, Attilio Piero Ferrari, Giorgio Forti, Daniela Stigliano, Francesco Taranto, Massimo Tosato, Gustavo Visentini sono solo alcuni dei fondatori dell'industria del risparmio gestito del nostro paese che, durante l'evento organizzato da Assogestioni presso Palazzo Mezzanotte a Milano, hanno ripercorso, sotto la conduzione di Andrea Cabrini, 30 anni di raccolta, crisi, normative e record. Trent'anni ben descritti anche nel volume "Breve storia dei fondi comuni in Italia" presentato da Alessandro Rota, Direttore Ufficio Studi Assogestioni e consultabile online nella sezione Pubblicazioni del sito Assogestioni.
Tornando all'evento del 4 dicembre, tanti sono stati gli anedotti che hanno riportato alla memoria le atmosfere di quegli anni. "Quando negli anni Ottanta stavamo lavorando per la nascita dell'industria dei fondi comuni molti erano convinti che fosse solo una conseguenza di una decisione istituzionale e non un'opportunità di business" ha commentato Walter Ottolenghi, Mediolanum Gestione Fondi SGR, "ma la risposta straordinaria del pubblico fu immediata e fece subito cambiare idea ai protagonisti di allora fornendo uno slancio iniziale imprevisto". A quel punto fu subito chiara la "sensazione che stavamo realizzando qualcosa di nuovo e di importante" ha affermato il presidente di Assogestioni Giordano Lombardo che ha ricordato come i fondi comuni abbiano "cambiato radicalmente la gestione del risparmio degli italiani e migliorato la cultura del mercato".
Ma ora il settore deve guardare al futuro. E il futuro, secondo i protagonisti della serata, passa dall'economia reale e dal risparmio di lungo periodo.
"I fondi comuni, oggi, sono pronti ad aiutare l'economia reale" ha affermato il presidente di Assogestioni. E questa è una priorità per un settore che "oggi ha una grande responsabilità, dovuta anche ai numeri di raccolta del 2014. Anche se il nostro core business rimane il sostegno del risparmiatore, ora dobbiamo mettere al centro anche la crescita reale del Paese" ha affermato Lombardo ribadendo che gli asset manager "hanno l'opportunità storica di sostenere l'economia, ma questo sostegno non significa sostituire le banche bensì offrire alle imprese un canale alternativo e l'evoluzione normativa nazionale e internazionale va già in questa direzione". Il tutto deve avvenire senza dimenticare l'altra grande sfida dei fondi comuni: diffondere il risparmio di lungo periodo, aiutare gli italiani a percepire i fondi come un prodotto giusto e ricco di tutele, diffondere e far decollare anche la previdenza integrativa.
"In termini di costruzione della cultura finanziaria questi 30 anni sono stati davvero spettacolari" ha concluso il presidente Assogestioni. Una cultura che ora può evolvere ulteriormente e dare un nuovo slancio al settore e al paese.
Guarda la galleria fotografica dell'evento "30 anni di fondi in Italia con Assogestioni".