Educazione finanziaria e crisi dei mercati
La crisi creditizia che ha scosso i mercati finanziari nel corso degli ultimi mesi, con il default di alcuni dei principali istituti negli Stati Uniti e in Europa, ha avuto importanti ripercussioni anche nel nostro Paese.
Il sistema bancario e i risparmiatori italiani, anche se sono stati coinvolti solo indirettamente dall’affaire subprime, hanno incassato pesanti perdite. In molti casi, infatti, gli investitori sono stati colti dal panico e hanno iniziato a liquidare le proprie posizioni, assistendo ad una diminuzione generalizzata delle performance delle attività e dei prodotti finanziari. Una scelta dettata dal timore di incorrere in ulteriori perdite che, secondo l’opinione espressa da parte degli analisti, si è rivelata spesso inefficiente e dannosa.
In occasione di un crollo generale dei listini e in un momento di profonda instabilità dei mercati, infatti, la decisione di dismettere i propri investimenti e uscire dal mercato porta a realizzare gravi deficit in conto capitale. Al contrario, una strategia di investimento razionale richiede una maggiore consapevolezza delle dinamiche di mercato, conservando le posizioni assunte per avere l’opportunità di beneficiare della futura ripresa dei mercati e, quindi, dei rendimenti.
Il settore del risparmio gestito, in particolare, è stato colpito gravemente da questo bias comportamentale: anche se i fondi di investimento italiani mostravano una limitata esposizione nei confronti delle società e dei prodotti protagonisti del domino innescato dalla crisi, il risultato di raccolta del mese di ottobre 2008 è stato il peggiore in assoluto per l’industria, con un record di deflussi pari a oltre 22 miliardi di euro.
In questo contesto ha quindi ripreso vigore e attualità un tema caro agli operatori del settore e all’associazione che li rappresenta: quello dell’educazione finanziaria dei risparmiatori. La conoscenza dei prodotti, degli operatori e delle dinamiche di mercato, soprattutto in circostanze critiche come quelle attuali, ha infatti un ruolo fondamentale nel determinare e indirizzare le scelte degli investitori, aiutandoli a evitare scelte sbagliate, o a prendere le proprie decisioni con maggiore consapevolezza.
Assogestioni presta da sempre grande attenzione al tema della financial education, con l’obiettivo di incrementare in Italia il livello di cultura riguardo i temi del risparmio e dell’investimento, e creare le condizioni perchè i risparmiatori possano valutare con maggior consapevolezza le alternative a loro disposizione. La diffusione di una maggiore educazione finanziaria, inoltre, potrebbe avere effetti positivi sull’intero settore, evitando che una liquidazione anticipata e inefficiente delle posizioni possa influenzare l’andamento dei titoli e peggiorare le performance dei prodotti di investimento e dei mercati finanziari.
Per approfondire visita la sezione del sito dedicata all’educazione finanziariae la pagina della campagna informativa "5 buone ragioni"