Consultazione Bankitalia: necessario equilibrio tra esigenze di vigilanza e di mercato per non minare i progetti governativi in materia di Social housing e dismissioni degli immobili
Nel corso di un incontro organizzato a Roma da Assogestioni in collaborazione con IPD sono stati presentati i dati sulla raccolta e sull'andamento del comparto dei fondi immobiliari. I partecipanti all’incontro si sono confrontati sul tema più ampio delle “Nuove frontiere dell'investimento immobiliare, dal social housing alla dismissione degli immobili pubblici e privati”. E proprio sul tema del social housing i fondi immobiliari sono ora al nastro di partenza: è di ieri, infatti, la notizia della firma del decreto che dà il via alla pubblicazione del bando di gara per la scelta della SGR che gestirà, a livello nazionale, il fondo di fondi per la realizzazione del Piano Casa (si ricorda che il sistema integrato, a livello nazionale e locale, di fondi immobiliari rappresenta la prima linea di intervento prevista dal Piano Casa). Un progetto, questo, ambizioso e molto importante, che si lega altresì ad altri interventi che il Governo sta mettendo a punto; dalla manovra finanziaria con la dismissione degli immobili della difesa al federalismo demaniale, i fondi immobiliari sono chiamati a svolgere, nel prossimo futuro, un ruolo da protagonisti nel mercato. Tuttavia, affinché tali progetti sortiscano gli effetti desiderati è importante che i fondi immobiliari mantengano inalterato il proprio bacino di riferimento rappresentato dagli investitori istituzionali. E proprio questi ultimi, nelle ultime settimane, sono stati oggetto, nelle loro forme e modalità di partecipazione ai fondi, di revisione da parte della Banca d'Italia che ha avviato una pubblica consultazione su vari aspetti della gestione collettiva del risparmio tra cui, per l'appunto, la governance dei fondi riservati limitando l'espressione di poteri vincolanti da parte dei partecipanti presenti negli advisory commitee previsti dai regolamenti di gestione. Assogestioni, in rappresentanza dei propri associati, ha così avviato un dialogo con la Banca d'Italia affinché si giunga ad un giusto ed equilibrato contemperamento delle esigenze, di vigilanza, da un lato, volte a preservare l'autonomia gestionale delle SGR e di mercato, dall'altro lato. Se così non fosse, infatti, si rischierebbe di minare la reale fattibilità dei programmi governativi che, invece, individuano in tale tipologia di prodotti della gestione collettiva del risparmio uno dei principali veicoli di attuazione.