Consob, il prospetto da solo non basta
Un prospetto informativo chiaro, trasparente e di facile lettura non risolve tutti i problemi di tutela del risparmiatore finale. È questo uno dei messaggi lanciati da Giuseppe Vegas, presidente Consob, nel corso della sua audizione del 25 ottobre, presso la VI Commissione Finanze della Camera dei Deputati.
"La possibilità di attingere ad un set informativo completo sui prodotti finanziari, organizzato nella forma del prospetto informativo, è un valido elemento a supporto delle scelte di investimento da parte dei risparmiatori" ha affermato il presidente della Consob. "Alla luce dell'ampiezza di tipologie di prodotti d'investimento finanziario e della varietà delle relative strutture, tale presidio di trasparenza costituisce una condizione necessaria, ma non sufficiente per la sostanziale tutela degli investitori (soprattutto di natura retail)".
In primo luogo, secondo Vegas, la complessità delle transazioni di tipo finanziario richiede un bagaglio tecnico "difficilmente riscontrabile, in via generale, negli investitori retail".
In secondo luogo, il prospetto rappresenta una fonte informativa di natura statica, "utile esclusivamente al momento di scelta dell'investimento, ma non nella fase successiva".
Infine, l'azione di vigilanza dell'autorità nazionale sull'informativa da prospetto risulta "fortemente limitata nel caso di offerte transfrontaliere, ossia di offerte basate sull'utilizzo del cosiddetto passaporto europeo".
Per questo, ha ricordato il presidente dell'Autorità di Vigilanza, è stato necessario, nel quadro del processo di regolamentazione europea, "concentrare l'attenzione sulla correttezza della condotta degli intermediari, soggetti che rendono possibile al risparmiatore l'accesso al mercato degli investimenti finanziari, rafforzando le tutele incentrate sul rispetto di regole di condotta, di precisi requisiti organizzativi e di governance (presidi di correttezza), volte ad assicurare il perseguimento del miglior interesse del cliente". E per questo, dal primo ottobre del 2011, la stessa Consob ha ulteriormente rafforzao i presidi di vigilanza per la tutela degli investitori con la costituzione "dell'Ufficio Vigilanza su Fenomeni Abusivi cui sono attribuite le competenze sugli abusivismi sia in materia emittenti che in materia intermediari, prima assegnate a diverse unità organizzative della Consob".