Anticipazioni andamento raccolta e patrimonio fondi comuni – novembre 2010
Round-trip e cross-border attraggono le sottoscrizioni
Il mese si chiude provvisoriamente in favore dei riscatti
Nel corso del mese di novembre sono i fondi di diritto estero ad ottenere il favore dei risparmiatori. Questi hanno versato nelle casse di fondi round-trip e cross-border un totale di 662 milioni di euro. Azionari e Bilanciati le categorie preferite. Il sistema chiude temporaneamente il periodo di rilevazione con 2,6 miliardi di euro di riscatti e asset pari a 451 miliardi di euro.
Mese positivo per i Fondi Azionari che raggiungono i 263 milioni di euro di sottoscrizioni e vedono crescere il loro patrimonio oltre la soglia dei 101miliardi di euro, equivalenti al 22,5% degli asset del settore.
Per i prodotti Bilanciati il mese si chiude con una raccolta di 116 milioni di euro e un patrimonio di 20,7 miliardi, equivalenti al 4,6% degli asset in fondi comuni aperti.
I Fondi Hedge archiviano novembre con 133 milioni di euro di deflussi e con asset pari a 13 miliardi, equivalenti al 2,9% del patrimonio complessivo detenuto in fondi comuni.
Cala la raccolta per i Fondi Flessibili che chiudono il mese con 402 milioni di euro in uscita e un patrimonio di 63 miliardi di euro.
Mese freddo anche per quanto concerne i flussi dei Fondi Obbligazionari e di Liquidità. Il saldo per i primi è di 500 milioni in uscita e un patrimonio che vale il 41,8% degli asset, pari a 188 miliardi di euro. I secondi rilasciano flussi per 1,9 miliardi di euro ed hanno un patrimonio ancorato a 65 miliardi, il 14,4% degli asset del settore.
I Fondi di diritto estero gestiti da gruppi italiani sono riusciti a catalizzare investimenti per 379 milioni di euro. È invece di 283 milioni la raccolta dei prodotti cross-border. Nel complesso i fondi esteri chiudono temporaneamente il mese con un patrimonio che vale il 56,5% degli asset impiegati in fondi comuni di investimento, pari a 255 miliardi di euro.
Alla fine del mese il 77,6% del patrimonio è nelle mani dei Gruppi italiani, mentre il restante 22,4% fa capo ai Gruppi Esteri.