Risparmio gestito, confermata la solidità dell’industria
14 febbraio 2017. Alla fine del 2015 le SGR mostrano un elevato livello di patrimonializzazione, un nuovo massimo storico a livello di patrimonio gestito e una stabilità, nel lungo periodo, dei costi operativi. Sono questi alcuni dei risultati emersi dal quaderno di ricerca 1/2017 "Redditività ed efficienza delle SGR Italiane - aggiornamento 2015" realizzato da Alessandro Rota e Riccardo Morassut dell'Ufficio Studi di Assogestioni e che sarà presentato agli associati il prossimo 24 febbraio alle 11.00, presso la sede dell'associazione.
Il lavoro, aggiornato con i dati a fine 2015, e che monitora i bilanci delle SGR italiane specializzate in fondi aperti e gestioni patrimoniali nel periodo 1999-2015, fornisce un contributo alla comprensione della struttura patrimoniale e delle dinamiche reddituali delle SGR italiane, attraverso una dettagliata analisi delle voci più significative dei bilanci di esercizio relativi agli ultimi dieci anni e il calcolo di specifici indicatori di efficienza.
La prima conferma dello studio riguarda la solidità delle società di gestione che, a livello aggregato, alla fine del 2015 potevano contare su un livello di patrimonializzazione otto volte superiore al valore minimo previsto dalla disciplina prudenziale dettata dalla Banca d'Italia: 1,47 miliardi contro i 178 milioni previsti dalla vigilanza. Non solo. Secondo quanto emerso dall'analisi dei bilanci delle SGR interessate dal Quaderno di Ricerca, per la quasi totalità delle società di gestione il livello di patrimonializzazione era pari al doppio del requisito richiesto dalla Banca d'Italia.
"Lo stato patrimoniale delle società di gestione è stato riclassificato secondo uno schema basato su criteri di liquidabilità/esigibilità" spiega Alessandro Rota. "La ricerca dimostra che l'attività caratteristica delle SGR non richiede dotazioni materiali particolarmente rilevanti che, infatti, rappresentano meno del 2% degli impieghi. Di riflesso l'attivo è dominato dalla componente corrente, che nel corso degli anni ha assorbito percentuali comprese tra l'84% e il 93%".
Un'altra importante conferma emersa dall'aggiornamento 2015 del quaderno firmato Assogestioni riguarda l'efficienza operativa delle SGR che tra il 1999 e il 2015 registrano un livello costante dei costi operativi che, proprio nel 2015, hanno raggiunto un punto di massima efficienza.
Da segnalare, infine: il livello degli utili nell'esercizio 2015 che ha visto le SGR italiane totalizzare complessivamente quasi un miliardo di euro (912 milioni); il patrimonio gestito medio delle 33 SGR monitorate attestarsi a 31 miliardi di euro; e il ROE toccare il 54%, superando i livelli raggiunti nel periodo antecedente la grande crisi (2005-2007). "Il rapporto tra il risultato economico ante imposte e il patrimonio netto rappresenta un indicatore di sintesi della performance aziendale" aggiunge Riccardo Morassut. "L'indice è sceso fino a toccare un primo minimo nel 2002 (30%), per poi recuperare fino a stabilizzarsi intorno al 50% per tre anni consecutivi (2005-2007). In seguito si è registrato un nuovo calo, che ha portato il dato 2011 al 23%. Ma a partire dal 2012 il ROE è tornato a salire toccando, appunto, il 54% nel 2015".