Educazione finanziaria, una sfida raccolta dieci anni fa
Il 12 aprile 2011, in occasione di un'audizione presso il Senato degli Stati Uniti, l'allora presidente della Federal Reserve americana, Ben Bernanke, parlando di educazione finanziaria affermò: "La recente crisi ha messo in evidenza il valore dell'alfabetizzazione finanziaria e di un adeguato processo decisionale per il benessere economico delle famiglie e per la solidità e stabilità del sistema nel suo complesso. [...] L'educazione finanziaria si basa su una ricerca permanente che consente ai consumatori di tutte le età e condizioni economiche di mantenere allineate le proprie esigenze finanziarie con i cambiamenti circostanti. [...] Consumatori ben informati sono la miglior difesa contro la proliferazione di prodotti e servizi eccessivamente costosi, inadeguati o tendenti all'abuso".
Esattamente cinque anni prima, nel 2006, Assogestioni ha colto questa sfida creando, all'interno del proprio sito istituzionale, un'area dedicata proprio all'educazione finanziaria e denominata "investire per il futuro". Questa ha l'obiettivo di offrire una risposta chiara e attendibile alle necessità informative dei risparmiatori italiani di tutte le età, aiutandoli a compiere scelte adeguate alle proprie esigenze di risparmio e investimento e avvicinandoli ai temi di investimento di medio/lungo periodo e all'attualissimo e delicato tema della previdenza complementare, che ancora stenta a decollare nonostante le evidenti difficoltà della pensione pubblica che oggi non è in grado di coprire le necessità future dei lavoratori.
Quattro anni dopo, il 21 aprile 2010, Assogestioni dava il via alla prima edizione del Salone del Risparmio con il motto "Risparmiare meglio", invitando l'industria a investire nell'educazione finanziaria, un investimento "che deve avere come obiettivo principale quello di formare risparmiatori consapevoli e attenti (caveat emptor)". Così recitavano le slide del convegno inaugurale dell'edizione 2010 dell'evento che, fin dalle sue origini, si è posto tra gli obiettivi anche quello di voler aiutare le famiglie a gestire al meglio quella grande risorsa (il patrimonio finanziario delle famiglie) che, in questi anni, ha permesso a molti italiani di affrontare la crisi con meno timori sul futuro. Una risorsa che alla fine del 2013, secondo i dati della Banca d'Italia, era pari a 3.848,2 miliardi di euro e rappresentava un multiplo del reddito delle famiglie (3,43) superiore a quello registrato, ad esempio, in Germania (2,95) e Francia (3,24).
Il Salone del Risparmio, giunto alla sua settima edizione, si propone oggi come punto di incontro ideale tra addetti ai lavori, istituzioni, media e soprattutto famiglie e studenti. In sette anni, infatti, sono stati più di 15.000 gli studenti provenienti da tutta Italia che hanno partecipato al percorso didattico a loro dedicato rivolto ai ragazzi delle classi 3°, 4° e 5° superiori di tutti gli istituti. Un'iniziativa ricca e strutturata che, per l'edizione 2016 del Salone del Risparmio, punta a coinvolgere altri 2.000 studenti provenienti da tutto il Paese, con una particolare attenzione alle scuole del Centro-Sud, spesso impossibilitate a partecipare a causa dei costi di trasferta elevati.
In gioco non c'è solo il benessere della singola persona, ma la crescita del Sistema Paese. Se il processo che coinvolge consumi, risparmio e investimento personale si genera sotto il segno della consapevolezza è probabile che tutto il sistema ne tragga beneficio. Come ha ricordato lo stesso Presidente della Repubblica Italiana, Sergio Mattarella, durante la recente cerimonia di scambio di auguri con le alte cariche, "oltre a rafforzare le cautele e le regole, bisogna incentivare progetti e iniziative di educazione finanziaria. [...] Avere cura della Repubblica vuol dire tutelare e valorizzare il risparmio, elemento di forza caratteristico della nostra economia".
È sempre più evidente che, in un contesto macro-economico e politico in continua evoluzione, essere informati diventa il principale strumento a disposizione di ogni singolo cittadino. Essere informati e accrescere le proprie conoscenze finanziarie significa avere una maggiore consapevolezza delle proprie necessità di investimento, dei propri diritti, delle tutele a disposizione, ma anche delle proprie responsabilità e dei propri limiti comportamentali. Fare educazione finanziaria è però una missione delicata, resa ancora più complessa dall'attuale momento storico che vede sommare la difficoltà di offrire soluzioni di investimento interessanti, in un contesto monetario ultra-espansivo, all'urgenza di adattare i propri modelli di business ad una disciplina sempre più penetrante e in rapida espansione.
L'educazione finanziaria è oggi, insieme alla consulenza e all'informazione finanziaria, uno dei tre pilastri fondamentali per rimettere il Risparmio al centro della crescita di un Paese e dare quella forte spinta agli investimenti di lungo periodo e all'economia reale che l'Action Plan on building on Capital Markets Union, pubblicato recentemente dalla Commissione Europea, ha definito come direttrice portante per la nascita di un mercato dei capitali unico a livello europeo. Mettere il "risparmio al centro" può, e deve, diventare il motto delle istituzioni, degli operatori del settore e di ogni singolo cittadino.