Nuove politiche per una crescita strutturale
"Le banche italiane sono appesantite da una quantità elevata di crediti deteriorati. Per loro oggi è difficile sostenere la crescita fornendo un credito adeguato all'economia: se nel periodo prima della crisi, il credito delle banche al settore privato non finanziario cresceva a due cifre, nel 2016 il credito delle banche alle imprese non finanziarie è rimasto piatto. Diventa difficile però immaginare una accelerazione della crescita non sostenuta da un'espansione del credito". È questa la fotografia dipinta da Guido Tabellini, Docente ordinario di Economia dell'Università L. Bocconi di Milano, che ha aperto la plenaria conclusiva dell'ottava edizione de Il Salone del Risparmio.
"Le banche faranno fatica ad accompagnare l'espansione dell'economia italiana" continua Tabellini. "Bisogna quindi trovare altre forme di finanziamento degli investimenti. L'Italia fa ancora troppo affidamento all'intermediazione bancaria. Oggi disintermediare è quindi un obiettivo prioritario" chiosa il professore dell'Università Bocconi che mette così in luce l'importanza dei Piani Individuali di Risparmio (PIR) che hanno anche il vantaggio di offrire incentivi fiscali mirati.
Il valore dei PIR e la loro capacità di offrire nuova linfa alla crescita dell'economia italiana è stato condiviso da tutti gli ospiti della tavola rotonda dell’incontro: Alberto Baban (Presidente Piccola Industria Confindustria), Carmine Di Noia (Commissario Consob), Federico Fubini (Corriere della Sera), Giordano Lombardo (Chairman Pioneer Investments) e Antonello Piancastelli (Direttore Generale Fideuram). Questi hanno fatto appello all'industria di gestire con attenzione lo sviluppo dei PIR che possono avviare un circolo virtuoso per il settore del risparmio gestito e per l'economia reale.
Sarà però importante guidare con la consulenza gli italiani verso un corretto utilizzo dei Piani Individuali di Risparmio senza considerare i PIR come l'unica risposta alla crescita dell'economia. Servono misure importanti anche sul fronte fiscale e della gestione del debito del Paese. Ma dal Salone del Risparmio arriva un messaggio positivo per il futuro dell’Italia: "Dopo un periodo di crisi siamo sulla strada per uscirne" conclude Tabellini. "Il risanamento non è stato completato e la situazione non è facile. Ciò nonostante sono convinto che la stabilizzazione del rapporto debito/PIL sia un obiettivo assoluto e mi auguro che l'Unione Europea non sia troppo generosa nei confronti dell’Italia quando chiede maggiore flessibilità. Non è nel nostro interesse".