L'attivismo dei fondi nella stagione assembleare 2008 - Intervista a Giampaolo Novelli (Arca)
Sono 14 le società a maggior capitalizzazione che le SGR associate ad Assogestioni hanno preso in esame per il deposito delle liste per il rinnovo degli organi di amministrazione, in una stagione di assemblee caratterizzata da un acceso attivismo da parte dei fondi. Si tratta di Eni, Enel, Generali, Telecom Italia, Saipem, Finmeccanica, Alleanza, Mediaset, Terna, Parmalat, Pirelli & C., Autogrill, Ifil, Ansaldo STS.
“Sono diversi gli elementi innovativi che, rispetto al passato, hanno reso possibile questo attivismo”, spiega Giampaolo Novelli, “Innanzitutto i cambiamenti normativi, introdotti dalla legge sulla tutela del risparmio e dalla nuova disciplina dei mercati finanziari. Il voto di lista è diventato obbligatorio, mentre prima era previsto solo dal codice di autodisciplina, noto come Codice Preda. Di conseguenza, gli statuti societari devono recepire i candidati di minoranza. Inoltre, il quorum per presentare le liste è deciso dalla Consob, secondo un meccanismo che prevede un tetto del 2,5% stabilito dalla legge, cui si aggiunge un criterio basato sulla capitalizzazione e che può farlo scendere fino allo 0,5%”. Ma non si può trascurare neppure il ruolo svolto dai fondi “attivisti”, che basano la loro strategia su questa attività, considerandola un mezzo per migliorare e valorizzare i loro investimenti.
L’Associazione si è dotata da tempo di un set di principi di corporate governance, che sono pubblici e consultabili sul sito. Inoltre, la banca dati dei nomi dei candidati è tenuta da una società esterna, che supporta la ricerca dei migliori profili per tipologia di azienda, fase del ciclo aziendale, competenze giuridico-fiscali, manageriali e in materia di governo societario. Compito del comitato per la corporate governance di Assogestioni è quello di pianificare le assemblee ed identificare con l’advisor i soggetti più adatti da proporre. In sostanza, svolge una funzione di coordinamento, mentre spetta ai fondi depositare i titoli, costituire la lista, partecipare all’assemblea e votare i candidati affinché vengano eletti a rappresentanza delle minoranze.
“Nei cda, il compito delle minoranze è essenzialmente di controllo – attraverso la partecipazione ai comitati preposti – e supporto a una gestione più efficiente e alla creazione di valore per gli azionisti nel medio termine”, spiega Novelli. “Nei collegi sindacali, che sono organi di vigilanza previsti dalla legge, le minoranze assumono la presidenza e svolgono funzioni di verifica sull’attività aziendale e sul bilancio”.
La stagione assembleare 2008, che sarà ricordata per l’attivismo dei fondi, sta per volgere al termine. Rimangono le ex-partecipazioni statali, Eni, Enel e Finmeccanica, che sono slittate a causa del cambio del governo. I fondi, però, sono pronti a far sentire la loro voce, anche se, a causa di un conflitto di norme, il quorum richiesto è più alto ed è fissato all’1%. “Quando sono state privatizzate sono state le prime a recepire il voto di lista”, spiega Novelli. “Tuttavia la soglia è rimasta all’1% come previsto originariamente dalla legge, creando una disuguaglianza rispetto alle altre società. E tale disparità non ha più ragione di essere”.
Per approfondire:
- - scarica la lettera inviata da Assogestioni al Ministro dell'Economia in seguito della richiesta di rinvio delle assemblee delle società quotate;
- - scarica i criteri di selezione per la nomina dei consiglieri indipendenti;
- - visita la sezione Governance del sito dell'associazione.