Hanno vinto le anime belle

Pubblicato il 21/12/2018

Shell ha comunicato nei giorni scorsi che definirà target più stringenti per ridurre le emissioni di anidride carbonica. La compagnia petrolifera ha anche deciso di legare a obiettivi di sostenibilità ambientale i piani di incentivo a lungo termine dei propri dirigenti. Non è la prima volta che avviene. In passato, in occasione del disastro nel Golfo del Messico, BP aveva introdotto obiettivi di sostenibilità nel sistema di retribuzione dei propri manager.

Tuttavia, quello che rende interessante il caso Shell è che questa decisione è avvenuta grazie alla pressione che soci di minoranza e investitori istituzionali hanno esercitato sui manager dell’azienda. Sembra quindi che la triade fondata su responsabilità ambientale, sociale e di governance stia diventando un fattore centrale per le politiche di investimento dei fondi. Sempre più asset manager, infatti, ritengono che questo approccio possa essere, nel lungo termine, driver di una crescita sostenibile.

L’Esg non è più una risposta concreta solo per le “anime belle” che cercano di conciliare le proprie scelte valoriali a quelle di investimento. Infatti, secondo gli istituti di ricerca Doxa e Ipsos, il 46% degli italiani ritiene importante fare scelte responsabili per impiegare il proprio denaro, mentre il 72% si dichiara attento alla sostenibilità.

La trasformazione delle “Big Oil” in “Big Energy” è solo la punta di un iceberg che, secondo un rapporto di Goldman Sachs, farà da traino verso un mondo a basse emissioni. Esiste una correlazione positiva tra performance finanziaria ed extra finanziaria, ovvero l’attenzione all’impatto ambientale, alle ricadute sociali e alle modalità di governance.

Anche i soggetti della filiera del risparmio sono coinvolti in questo cambiamento e Il Salone del Risparmio non poteva esimersi. La decima edizione dell’evento dedicherà infatti particolare attenzione a questa nuova frontiera che l’industria è chiamata ad affrontare.

Vogliamo esaminare i trend che stanno rivoluzionando il rapporto tra finanza, economia e rispetto per gli equilibri naturali, sociali e di governo delle imprese. L’argomento è rimasto per anni ai margini del dibattito e lontano dal radar degli operatori nella convinzione che al piccolo risparmiatore così come ai grandi clienti istituzionali non potesse interessare davvero.

Il cambiamento di paradigma è iniziato e l’allarme sul cambiamento climatico ne è la cinghia di trasmissione. Stiamo andando verso un nuovo mondo (più) sostenibile, responsabile ed inclusivo. Per un risultato ottimale occorrerà avere aziende, manager e istituzioni capaci di agire con lungimiranza, individuando oggi quelle che potranno essere le opportunità di domani: i megatrend.

Jean-Luc Gatti

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