Pubblicato il 24/3/2014

Nel corso del 2013 l’economia globale ha finalmente mostrato i primi segnali concreti di uscita dalla crisi. Lasciato alle spalle un periodo lungo e difficile per i mercati finanziari, lo scorso anno si è aperto con la prospettiva di una stabilizzazione dell’economia mondiale e una graduale ripresa della crescita, che nei mesi successivi si sono verificate sia in Europa sia negli Stati Uniti, anche se con modalità e tempi differenti. Il risparmio gestito ha saputo interpretare e seguire questo trend positivo, particolarmente nel nostro Paese, raggiungendo risultati importanti e costruendo una base solida per un ulteriore sviluppo futuro. In questa delicata fase di transizione un contributo fondamentale è stato fornito dalle maggiori banche centrali, che hanno continuato a sostenere il mercato attraverso importanti misure di politica monetaria. In parallelo, tutti i principali Paesi sviluppati si sono impegnati per riportare ordine nei conti pubblici: alcuni sono riusciti a contenere il deficit, ma il debito pubblico è continuato a crescere, soprattutto in alcuni casi (Giappone, UK, ecc.). Gli Stati Uniti, in particolare, hanno saputo gestire - non senza difficoltà - gravi problemi fiscali e di bilancio, riuscendo alla fine del 2013 ad avviare una progressiva riduzione del supporto garantito al mercato dalla Federal Reserve. Il Giappone si è mosso a sua volta con l’obiettivo di sostenere i consumi interni e recuperare competitività a livello internazionale, iniettando liquidità e promuovendo ancora una volta la spesa pubblica. In Europa la situazione economica ha avuto un’evoluzione più complessa, ma non sono mancate le buone notizie. Il mercato ha beneficiato di un aumento diffuso della fiducia, anche in questo caso grazie al supporto garantito dalla Banca centrale europea. Sebbene le condizioni macro restino molto diverse tra Paesi core e periferici, il quadro complessivo è apparso in netto miglioramento e la recessione ha rallentato il passo un po’ ovunque, con un consolidamento delle economie continentali e una progressiva accelerazione della crescita nell’ultima parte dell’anno. In Italia il 2013 è stato condizionato pesantemente dall’instabilità politica. Le elezioni di febbraio hanno avuto un esito inaspettato, che ha reso impossibile la formazione di un esecutivo fino al mese di aprile, con l’istituzione di un governo di coalizione guidato da Enrico Letta. Un risultato incerto, che nei mesi seguenti non ha permesso di realizzare le riforme necessarie in tema di lavoro, fisco e sviluppo. L’economia italiana appare ancora oggi immobilizzata in un groviglio di ostacoli normativi e burocratici, che - insieme alla grande pressione fiscale - ne frenano lo sviluppo e limitano la competitività del Paese a livello internazionale. In questo contesto, l’industria del risparmio gestito ha saputo andare in netta controtendenza e trarre vantaggio dal generale andamento positivo dei mercati internazionali. Il ritorno al settore azionario - dovuto anche alla grande contrazione dei rendimenti nel reddito fisso - ha portato buoni risultati agli investitori capaci di guardare al lungo periodo e seguire questo trend di sviluppo. Il risultato è stato un nuovo e importante aumento del patrimonio in gestione, che alla fine del 2013 ha superato la quota record di 1.330 miliardi di euro, pari a più di un terzo delle attività finanziarie delle famiglie italiane. Un successo che si basa anche sulla crescita del risparmio istituzionale e sulla capacità degli operatori di sviluppare nuove soluzioni d’investimento. La crescita del risparmio gestito, infatti, passa attraverso l’evoluzione del quadro normativo e regolamentare europeo, ma è legata anche all’estensione delle opzioni d’investimento a disposizione dei risparmiatori. L’attuazione della direttiva sui gestori di fondi alternativi e l’introduzione di nuovi veicoli d’investimento - come i fondi europei d’investimento a lungo termine - hanno l’obiettivo di ampliare ulteriormente il mercato e offrire alle imprese l’accesso a forme d’investimento alternativo al credito bancario. Il Factbook 2013 raccoglie i principali temi d’interesse relativi al settore italiano del risparmio gestito, con l’obiettivo di tracciare un quadro complessivo del mercato e indicare le direttrici dello sviluppo futuro. Ci auguriamo che le informazioni contenute in questo volume possano essere utili a sostenere il dibattito sulle prospettive dell’industria e stimolare ulteriori approfondimenti.

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