Corcos: “Agli istituzionali spetta un ruolo attivo nella governance delle società”

Pubblicato il 11/12/2018

“In quanto ‘money manager’ e non ‘company manager’, agli investitori istituzionali spetta un ruolo attivo nella governance delle società emittenti: si tratta del ruolo di ‘steward’, ovvero di azionista consapevole che esercita i propri diritti attraverso le attività di monitoraggio, engagement e voting”. Così Tommaso Corcos, presidente di Assogestioni, esordisce nella sede di Borsa Italiana all’Italy Corporate Governance Conference e poi prosegue: “L’Italia è stata uno dei primi Paesi ad aver adottato i Principi di Stewardship, una serie di best practice definite per favorire il dialogo e la collaborazione tra gli investitori istituzionali e le società emittenti”.

“Quest’approccio - afferma Corcos - è stato rafforzato con la Shareholder Rights Directive II che evidenzia come un forte coinvolgimento degli investitori nella corporate governance sia una delle leve che può aiutare a migliorare i risultati finanziari e non-finanziari delle società, inclusi quelli relativi a fattori ambientali, sociali e di governance. I dati relativi all’ultima stagione assembleare danno piena evidenza dell’impegno dei gestori in quest’attività. Nel 2018, gli investitori istituzionali coordinati dal Comitato dei Gestori di Assogestioni hanno depositato 83 liste di candidati in 60 società molte appartenenti al Ftse Mib e al Mid Cap, ma anche ad aziende dell’Aim. Sono stati eletti 99 candidati presentati di cui 58 consiglieri di amministrazione e 41 sindaci. Oggi complessivamente risultano in carica 216 tra amministratori e sindaci eletti dalle liste presentate dal Comitato dei gestori”.

Parlando del ruolo rivestito dai CdA per il perseguimento delle strategie di sviluppo delle società, Corcos afferma: “Ci aspettiamo che i consigli di amministrazione dedichino un’attenzione crescente alle strategie di lungo periodo, alla supervisione dei risultati secondo i criteri Esg e al contributo al raggiungimento dei Sustainable Development Goals. I consigli di amministrazione - continua Corcos - devono incorporare quelle competenze che le società necessitano per raggiungere un vantaggio competitivo. Queste includono, oltre che conoscenze tradizionali e finanziarie dell’industria, nuove competenze come cybersecurity, strategie digitali e conoscenza di mercati innovativi. È la prima volta che ai membri dei CdA sono richieste queste aree di competenza.

Oltre all’importanza del concetto di ‘indipendenza’, aspetto fondamentale nella formazione delle liste di candidati, gli investitori stanno considerando sempre più anche aspetti di ‘diversity’ nei CdA. L’Italia ha modificano i principi di Corporate Governance nel 2018 per dare maggiore risalto al concetto della ‘diversity’. È stata riconosciuta l’importanza della ‘diversità di genere’ pur mantenendo come prioritarie le competenze professionali, in quanto elementi cruciali per un’adeguata composizione del CdA. In poche parole, ciò che è importante è la diversità di pensiero e di prospettiva. Gli investitori sono sempre più impegnati su questi temi”.

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