Corcos: “2021 nel segno di investimenti alternativi e educazione finanziaria”

Pubblicato il 14/1/2021

Il risparmio parcheggiato sui conti correnti non fa bene né alla ricchezza delle famiglie né a quella dell’Italia. Per questo l’industria del gestito è chiamata a un ulteriore sforzo nel senso dell’educazione finanziaria, con l’obiettivo di utilizzare tanta liquidità come motore per la ripartenza e la crescita del Paese post-Covid. È il messaggio che Tommaso Corcos ribadisce in un’intervista a Class Cnbc (qui il video dell’intervento integrale).

“Nel corso degli ultimi trimestri il tasso di risparmio è pressoché raddoppiato, così come sono cresciute in maniera significativa le disponibilità liquide tenute in conto corrente”, spiega Corcos, sottolineando come si tratti di una tendenza non solo italiana ma europea. “Ciò è dovuto, da un lato, alla volatilità dei mercati, e dall’altro al fatto che tutte le risorse che prima si riversavano nell’obbligazionario, a causa dei tassi d’interesse ai minimi e dei rendimenti molto contenuti, ora restano ferme”.

L’opportunità dell’economia reale, dai Pir alternativi…
Uno strumento nato per avvicinare risparmiatori ed economia reale è quello dei Pir alternativi che, anche grazie al nuovo incentivo fiscale voluto dal governo, a detta di Corcos può inaugurare una nuova stagione di successo dei Piani Individuali di Risparmio. “Faremo di tutto perché ciò accada – assicura -. Non c’è dubbio che anche questo credito d’imposta del 20% delle somme versate da far valere oltre all’esenzione sul capital gain, sarà uno stimolo per una raccolta positiva. E credo che si tradurrà in un ritorno positivo per tutti: se il mercato dei Pir alternativi accelererà ulteriormente affiancandosi a quello dei Pir tradizionali, si creerà una molteplicità di specialisti, di settori e di finanziatori in determinate nicchie di mercato che raggiungerebbero l’obiettivo finale di dare profondità” al mercato dei capitali.

…ai mercati privati
“Sappiamo bene che, in un contesto in cui il sistema bancario a causa della regolamentazione è un po’ più limitato nelle possibilità e negli spazi di manovra, – continua il presidente di Assogestioni – è fondamentale avere un mercato dei capitali che funzioni non soltanto per le grandi aziende ma anche per le piccole”.

Insomma, il 2021 potrebbe essere l’anno dei Pir, del private equity aperto al retail, degli Eltif. Secondo Corcos ci sono tutte le condizioni perché decollino, a partire dagli incentivi fiscali, anche perché c’è una parte di mercato sempre più attenta a queste forme di investimento. “E comunque – sottolinea – da un punto di vista della allocazione ottimale dei risparmi, è giusto ragionare su un orizzonte temporale un po’ più lungo per una parte della propria ricchezza. Senza contare che esistono degli strumenti che da un punto di vista della regolamentazione tutelano queste forme di risparmio, rendendole di fatto preferibili ad altri investimenti ‘fai da te’ o con tutele meno solide”. Per questo Corcos vede rosa dal lato della raccolta, e invita gli addetti ai lavori a ragionare non sull’anno ma su un periodo di tempo maggiore.

Un’industria in salute
Intanto, l’industria continua a crescere e può archiviare un 2020 soddisfacente. “Stando ai dati parziali di novembre, e vedendo le dichiarazioni di alcune società quotate, anche dicembre dovrebbe essere stato particolarmente positivo – osserva -. A novembre la raccolta complessiva dell’anno ha raggiunto i 23 miliardi, portando le masse gestite a 2.400 miliardi, un nuovo record. Considerando come era partito il 2020, il primo trimestre e tutte le difficoltà che ci sono state, oggettivamente si chiude un anno molto difficile ma che testimonia ancora una volta la solidità dell’industria del risparmio gestito”. E le premesse per i prossimi 12 mesi, appunto, lasciano spazio all’ottimismo, anche perché Assogesioni “continua ad essere un interlocutore valido e serio del governo su tutta una serie di iniziative volte a far crescere il mercato dei capitali anche nell’ottica della Capital Market Union, spina dorsale dello sviluppo economico”.

Salone del Risparmio 2021
In chiusura, Corcos conferma che “nello scenario in cui le vaccinazioni continuano alla velocità con cui procedono in Italia”, l’edizione 2021 del Salone del Risparmio si terrà dal 22 al 24 giugno.

“Compatibilmente con la situazione socio-sanitaria, dobbiamo capire se organizzarlo in forma ibrida o se farlo in forma totalmente virtuale”, spiega Corcos. Che auspica: “Speriamo di essere in grado di farlo anche in presenza, anche se al momento appare difficile. Stiamo comunque già ipotizzando una serie di ospiti di assoluta qualità per discutere gli scenari complessi che gli investitori si trovano ad affrontare”.

Guarda il video dell'intervista

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