Benchmark, necessario un faro sui costi dei dati

Pubblicato il 9/6/2021

Assogestioni esprime pieno allineamento e supporto alle posizioni espresse all’interno del Global Memo on Benchmark Data Costs. Il documento, pubblicato dalla European Fund and Asset Management Association (EFAMA) e da International Council of Securities Associations (ICSA), si pone l’obiettivo di sensibilizzare governi, autorità di vigilanza, banche centrali e operatori di mercato sul tema del significativo aumento dei costi dei dati finanziari sui benchmark, analizzandone le cause e identificando possibili soluzioni. Deborah Anzaldi, direttore Investimenti e Mercati di Assogestioni, evidenzia come “negli ultimi anni ci sia stato un aumento significativo dei costi relativi all'utilizzo dei benchmark”.

“Il Memo EFAMA-ICSA”, aggiunge, “mette in rilievo diverse pratiche di mercato e una complessità crescente delle licenze che hanno determinato un aumento dei costi rilevato anche dalle nostre Associate e da noi rappresentato in sede europea”. “Pertanto”, completa Anzaldi, “un documento in grado di accendere un faro su questo tema e sottolineare la necessità di iniziative nel solco di una sana regolamentazione è necessario oltre che benvenuto”.

Per affrontare il problema dell'escalation dei costi dei dati di mercato, il Memo pubblicato da EFAMA e ICSA propone, tra le varie misure, di:

  • aumentare la supervisione dei costi dei dati di riferimento da parte delle autorità nazionali competenti sotto gli auspici di IOSCO, a livello globale;
  • imporre un meccanismo di licenza basato sui costi: qualsiasi costo di licenza dei dati di riferimento dovrebbe in linea di principio basarsi solo sul costo incrementale/marginale della fornitura e della distribuzione di un dato servizio di dati, più un ragionevole margine di profitto;
  • imporre best practice su licenze dati ad alto impatto, volte ad evitare conseguenze negative per i clienti finali;
  • mantenere la separazione della fornitura dei dati, l’utente dovrebbe pagare solo per i dati a cui è interessato piuttosto che essere costretto ad acquistare servizi aggiuntivi o un più ampio pacchetto di benchmark;
  • creare un sito web di utilità pubblica di dati di benchmark, data l’inelasticità della domanda.

"I dati dei benchmark finanziari”, ha commentato Tanguy van de Werve, direttore generale di EFAMA in occasione della pubblicazione del documento, “sono spesso forniti da monopoli e oligopoli naturali come le borse, le agenzie di rating e i grandi fornitori di benchmark o data vendors con una posizione dominante sul mercato”. “Uno stato di cose che in definitiva porta a problemi di concorrenza. Il nostro Memo mostra che è tempo che le autorità di regolamentazione prendano misure adeguate per ripristinare la concorrenza e garantire una struttura dei prezzi equa e trasparente”, ha aggiunto.

"Il continuo aumento dei costi dei dati di mercato”, ha rimarcato inoltre Peter Eisenhardt, segretario generale di ICSA, “ha portato a tariffe più elevate che vengono trasferite su tutti i tipi di partecipanti al mercato, sia wholesales che retail. La mancanza di alternative adeguate ha portato a questi costi più elevati e indebolisce gli incentivi per i fornitori a innovare o migliorare la qualità dei loro prodotti. Affrontare queste sfide è coerente con una sana regolamentazione dei mercati finanziari".

Leggi Anche