Assogestioni pubblica il “nuovo” Protocollo di autonomia per le società di gestione del risparmio
Assogestioni ha pubblicato il nuovo “Protocollo di Autonomia per la gestione dei conflitti d’interessi” approvato dal Consiglio Direttivo il 19 giugno 2010.
Il documento, che sostituisce e innova il “Protocollo di autonomia per le società di gestione del risparmio”, è uno strumento per tutelare ulteriormente i risparmiatori e i fondi, prevenendo i possibili conflitti d’interessi delle società di gestione e delle SICAV attraverso un rafforzamento dell’autonomia delle Società di Gestione del Risparmio (SGR) all’interno del gruppo di appartenenza.
Le modifiche al Protocollo fanno riferimento alle disposizioni generate dalla direttiva europea sui servizi finanziari (Mifid), in ordine all’identificazione e alla gestione dei conflitti d’interessi nella prestazione dei servizi di investimento e del servizio di gestione collettiva.
Le raccomandazioni in tema di gestione dei conflitti d’interessi individuano misure sia di carattere organizzativo sia di tipo procedurale fornendo indicazioni sulle diverse tipologie di conflitti. Le raccomandazioni di carattere organizzativo si sostanziano nell’identificazione delle competenze di organi e funzioni aziendali, nella definizione della disciplina del cumulo di funzioni e nelle attribuzioni dei consiglieri indipendenti. Il nuovo protocollo prevede che i consiglieri indipendenti siano presenti in numero significativo rispetto alle dimensioni dell’organo di gestione e all’operatività della società e, in osservanza di quanto previsto dal protocollo di autonomia già in vigore, mantengano il loro ruolo centrale nell’attività di controllo.
L’adesione al Protocollo si Autonomia prevede che, entro il 30 giugno di ogni anno e a partire dal 2011, ciascuna società associata provveda all’invio di una relazione con cui comunica ad Assogestioni e al mercato le modalità di adesione (totale o parziale) e le eventuali ragioni della non adesione (comply or explain).
La revisione del documento segue il solco tracciato dal “Rapporto del Gruppo di lavoro sui fondi comuni italiani” istituito dalla Banca d’Italia e risponde alle innovazioni del mercato e della cornice normativa conseguente al recepimento della Mifid.