Si apre il ciclo di conferenze R-Evolution: al centro del dibattito il ruolo del risparmio e della consulenza finanziaria per riattivare la crescita

Pubblicato il 22/10/2020

L’industria del risparmio gestito “ha il compito del cittadino responsabile che si adopera per garantire sviluppi positivi. Dobbiamo porci come un’importante interfaccia a livello istituzionale”. È l’obiettivo che il presidente di Assogestioni, Tommaso Corcos, ha posto all’intero settore del risparmio e della consulenza finanziaria in occasione dell'apertura di “R-Evolution: Il futuro ha un grande futuro”, il ciclo di cinque conferenze online targato Assogestioni-FocusRisparmio.

Il primo appuntamento, che è stato seguito in streaming da oltre 500 professionisti del settore, si dipana a partire dai dati di raccolta del settore, che lanciano segnali incoraggianti sulla forza del Paese con afflussi per dieci miliardi da inizio anno. “Il primo fenomeno che si rileva è che questi risparmi sono figli dell’incertezza economica. È un fenomeno europeo”, ha spiegato Corcos.

Con la crescita della liquidità nei conti correnti, aumentano anche le risorse ‘bloccate’ a discapito di crescita industriale, ripresa economica e dei portafogli dei risparmiatori. “Come industria del risparmio gestito abbiamo proposto, lavorando a quattro mani anche con il governo e in particolare con il Mef, tutta una serie di soluzioni per fare da ponte tra risparmio degli italiani ed economia reale”, ha affermato Corcos. “Accanto ai Pir tradizionali è stato costruito il mondo dei Pir alternativi, uno strumento di sviluppo di sistema estremamente rilevante perché punta a finanziare ancora di più il mercato delle Pmi, spina dorsale dell’economia produttiva del Paese”, ha sottolineato Corcos.

Coniugare risparmio e crescita economica è stato anche uno dei focus dell’intervento di Irene Tinagli, Presidente della Commissione per i problemi economici e monetari del Parlamento europeo. “Il risparmio ha e avrà nei prossimi mesi e anni un ruolo sempre più importante per riattivare la crescita dell’Italia e dell’Europa”, ha spiegato Tinagli. “La ricostruzione del post-Covid non può accadere da un giorno all’altro. Abbiamo davanti a noi una transizione lunga e un percorso complesso, come testimoniano gli accordi di definizione del Recovery plan”.

L’Europa c’è, conferma la presidente dell’Econ. “Un aspetto fondamentale del nostro lavoro è dedicato all’unione dei mercati dei capitali (Cmu). Dobbiamo assolutamente creare un mercato dei capitali europeo più integrato, più efficiente e più fluido”.

Ha aperto la tavola rotonda tra alcuni dei protagonisti del settore Cinzia Tagliabue, amministratore delegato per l’Italia e deputy head della retail client division di Amundi Sgr. “Come industria abbiamo l’opportunità di far investire la grande massa di liquidità presente nel sistema. Dobbiamo però fare i conti con i timori del risparmiatore italiano. Ma il rischio maggiore è quello di perdere delle opportunità, per cui il nostro ruolo, assieme ai consulenti finanziari, è quello di individuare i bisogni dei clienti e traghettarli verso l'investimento consapevole, nel giusto orizzonte temporale”.

Storicamente gli italiani “sono sempre stati fantastici risparmiatori, ma non necessariamente ottimi allocatori” ha affermato Saverio Perissinotto, amministratore delegato di Eurizon. “Abituati a vivere di cedole del debito governativo piuttosto generose, non siamo stati abituati a diversificare adeguatamente”. Oggi però il mondo finanziario è caratterizzato da tassi a zero se non addirittura negativi, per cui “l’unica scelta ragionevole è avere asset allocation più diversificate, con una componente di rischio e di volatilità implicita più elevata”.

Lorenzo Alfieri, country head per l’Italia di J.P. Morgan AM, ha commentato il dibattito degli ultimi anni che ha inquadrato fondi attivi e passivi in termini quantitativi piuttosto che qualitativi definendolo ormai sterile. “Quello che ci insegna la maturazione di questa area di prodotti è che bisogna rimettere al centro il cliente con le sue necessità. Sia gli attivi che i passivi devono trovare un giusto collocamento all’interno del portafoglio”.

Santo Borsellino, presidente di Generali Insurance Asset Management e di Generali Investments Partners, ha analizzato un megatrend messo al centro dalla pandemia, quello dell’affermazione del digitale. Come europei “partiamo in una posizione di svantaggio. Per far nascere e crescere i colossi che oggi celebriamo nel Nasdaq con valutazioni stellari, c’è bisogno di creare un microclima in cui far fiorire questo tipo di aziende. Questo vuol dire decenni di investimento in infrastrutture, ricerca e sviluppo, in una cornice legale che si trasforma e asseconda le trasformazioni digitali”.

Per approfondire è possibile rivivere la conferenza on demand sul canale YouTube di FocusRisparmio cliccando qui. Trovare vie alternative per investire la liquidità e incentivare una corretta pianificazione sono argomenti che verranno discussi anche nella prossima conferenza di giovedì 29 ottobre 2020. Il programma ed il form di iscrizione per questo e per i prossimi appuntamenti sono sul sito eventi.salonedelrisparmio.com.

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