Mappa trimestrale del risparmio gestito – 2° trim. 2025
Riguarda "The Big Picture", il talk di FR|Vision di presentazione dei dati, con l'intervento di Alessandro Rota, direttore Ufficio Studi di Assogestioni, e a seguire la tavola rotonda con Stefano Vecchi, CEO, Gruppo Banca Investis; Massimo Mazzini, Vicedirettore Generale e Responsabile Direzione Marketing e Sviluppo Commerciale, Eurizon Capital Sgr; Nicola Ronchetti, Fondatore e CEO, Finer
Il mercato italiano del risparmio gestito ha archiviato la prima metà del 2025 in positivo, sull’onda di una raccolta netta di quasi 16 mld euro (+15,915 mld euro), di cui 7,6 mld confluiti nel secondo trimestre, e un patrimonio complessivo pari a 2.535 mld euro a fine giugno, equamente suddiviso tra gestioni collettive e gestioni individuali.
È la Mappa Trimestrale Q2 2025 di Assogestioni a mettere in luce questo slancio positivo della raccolta, con una revisione netta al rialzo di quasi 5 mld euro dagli 11 mld euro risultanti dalle stime dei dati parziali mensili relativi ai primi sei mesi dell’anno, e di 3,4 mld euro dai 4,2 mld euro preliminari per il Q2.
Alessandro Rota, Direttore dell’Ufficio Studi di Assogestioni, ha illustrato i dati in esclusiva nel corso del video-talk “The Big Picture” su FR|Vision, soffermandosi anzitutto sul segmento dei fondi aperti, dove la presenza degli investitori individuali è particolarmente importante: “Grazie al nostro osservatorio annuale sui sottoscrittori sappiamo che sono poco più di 11 milioni gli italiani che investono in questo strumento, il cui patrimonio è cresciuto nel secondo trimestre per effetto di due spinte, entrambe positive: da una parte la raccolta netta di +2,7 mld euro e dall’altra un effetto mercato del +1,3%, che da solo equivale a quasi 17 mld euro in termini di masse”, ha sottolineato.
“In particolare – ha continuato Rota – la raccolta del secondo trimestre ha premiato i prodotti italiani, che hanno dominato la classifica con flussi positivi per 3,9 mld euro. Sono risultati positivi, anche se con una misura più modesta pari a 500 mln euro, anche i flussi diretti verso le Sicav estere promosse da gestori italiani, i cosiddetti prodotti roundtrip. È stato invece negativo per 1,7 mld euro il dato dei fondi cross border”, ha precisato, aggiungendo che l’effetto mercato è stato positivo per tutte e tre le categorie, con valori da +1,2% a +1,6%.
Allargando lo sguardo agli ultimi quattro trimestri, si nota che il dato dei fondi italiani è stato costante nel tempo. Secondo il Direttore dell’Ufficio Studi, tale trend è da attribuire al buon successo di pubblico e di raccolta dei fondi a scadenza di nuova generazione.
“La raccolta per canale distributivo vede un buon risultato da parte delle reti di consulenti finanziari, con più di 5 mld euro raccolti e un trend costantemente positivo negli ultimi quattro trimestri”, ha continuato Rota, illustrando anche un dato positivo per le reti bancarie e un andamento molto più volatile e tendenzialmente negativo per la raccolta presso la clientela istituzionale.
A livello di categoria, lo spaccato per asset class mostra “il netto dominio dei fondi obbligazionari, che negli ultimi quattro trimestri hanno sempre messo a segno una raccolta positiva”, ha sottolineato il Direttore dell’Ufficio Studi, commentando i 5,3 mld euro confluiti in questa categoria nel secondo trimestre. Tra aprile e giugno è tornato in positivo anche il dato dei fondi azionari, con +2,1 mld euro.
Infine, Rota ha evidenziato i 2,2 mld euro raccolti nel secondo trimestre dalle gestioni retail per conto degli investitori upper affluent e private, i +1,2 mld euro confluiti nei fondi chiusi e l’1,5 mld euro di afflussi registrati dalle gestioni istituzionali.