La Busta Arancione potrebbe favorire la previdenza complementare
Oltre il 35% degli 11,6 milioni di italiani con pensione di vecchiaia beneficia di un assegno inferiore a 1.000 euro, mentre il 6,4% riceve meno di 500 euro al mese. E il futuro non sarà più roseo. Secondo una ricerca realizzata dal Censis per la Covip, infatti, i lavoratori italiani pensano che quando andranno in pensione riceveranno un assegno pari, in media, al 55% del loro attuale stipendio. L'insicurezza cresce se si considera il percorso previdenziale personale. Infatti, sempre secondo la ricerca Covip, il 34% dei lavoratori teme di perdere il lavoro e di rimanere senza contribuzione, il 25% di dover affrontare una fase di precarietà con una contribuzione intermittente, il 19% di avere difficoltà a integrare la pensione pubblica con altre fonti di reddito.
Ma, se da un lato cresce la consapevolezza delle future "difficoltà previdenziali", dall'altro non si assiste ad una reazione concreta da parte degli italiani per coprire il gap lasciato dalla "pensione pubblica". Secondo una recente ricerca GfK Eurisko, di fronte alla prospettiva di una pensione insufficiente rispetto alle proprie necessità, il 38% degli italiani ha elaborato soluzioni strettamente legate alle proprie capacità patrimoniali o a quelle della propria famiglia: il 18% degli Italiani dichiara che continuerà a lavorare o riprenderà a farlo; il 17% utilizzerà i risparmi o il patrimonio accumulato nel tempo; il 3% adeguerà il proprio tenore di vita alle diminuite risorse; il 2% chiederà il supporto della famiglia.
Ma il dato che sorprende è che, nonostante il 64% degli italiani dichiari di essere a conoscenza della recente riforma Fornero, è ancora elevata la percentuale di italiani (28%) che, per ora, ha scelto di non affrontare il problema. E quello che sembra mancare agli italiani è una guida, una voce che sia in grado di chiarire come simulare e migliorare la propria condizione previdenziale. Sempre secondo la ricerca GfK Eurisko, il 22% dei lavoratori chiede aiuto e consiglio ad amici, parenti e conoscenti, rivelando la mancanza di un interlocutore professionale cui fare affidamento. Proprio questa mancanza di riferimenti rende ancora più importante e necessario l'invio della cosiddetta Busta Arancione dell'INPS, una comunicazione rivolta ai lavoratori che dovrebbe contenere le istruzioni necessarie per simulare la propria pensione pubblica futura.
Ma la Busta Arancione, in verità, non si limiterà solo a questo. Oltre ad informare i singoli cittadini sulla loro posizione previdenziale, infatti, il progetto potrebbe prevedere una sezione dedicata al mondo dei fondi pensione. All'interno di questa sezione, realizzata anche con il contributo di Assogestioni, dovrebbero essere inserite delle prime indicazioni per promuovere la conoscenza e riconoscere l'importanza della previdenza complementare, ancora poco conosciuta, o conosciuta solo in parte, da circa 16 milioni di lavoratori.
"Ci auguriamo, con questa iniziativa che raggiungerà milioni di lavoratori, di sensibilizzare maggiormente gli italiani su un tema importante e delicato come quello della previdenza complementare" spiega Sonia Maffei, Direttore Previdenza e Immobiliare di Assogestioni. "La paura per una pensione non adeguata è in costante crescita, per questo con la Busta Arancione riteniamo che si possano aiutare i lavoratori ad affrontare il problema in maniera concreta e senza timori".