Il tema di SdR20venti: Galli, “Pronti a connettere risparmio ed economia reale”

Pubblicato il 18/11/2019

“Il settore è pronto a fare la sua parte per un’evoluzione della pianificazione finanziaria che convogli la ricchezza delle famiglie al tessuto produttivo”. Fabio Galli, direttore generale di Assogestioni, non ha dubbi: è fondamentale in questo momento un cambio di paradigma da parte di tutti, addetti ai lavori, risparmiatori e politica. E per questo, in un’intervista a L’Economia del Corriere della Sera, sottolinea che per vincere l’incertezza servono “un’educazione al lungo termine, anche con incentivi fiscali, e prodotti di gestione sempre più innovativi”.

Al tema è dedicata l’undicesima edizione del Salone del Risparmio, a Milano dal 31 marzo al 2 aprile 2020, intitolata “Visioni per un mondo a tassi zero. Dalla liquidità all’economia reale”, che punta a riflettere e a trovare soluzioni di investimento in un mondo sempre più complesso.

“Trent’anni fa sembrava impossibile pensare che il popolo dei Bot avrebbe affrontato mercati emergenti e titoli di stato canadesi. Oggi è una realtà. Tra trent’anni probabilmente sarà normale regalare ai propri figli quote di fondi che detengono porti, tralicci, micro imprese high-tech, brevetti e crediti incagliati”, osserva Galli.

Attualmente, secondo il dirigente, “ci sono tanti risparmiatori che trarrebbero benefici da una maggiore diversificazione del proprio portafoglio e da una pianificazione finanziaria di lungo termine”.

Investire questa ricchezza solo in liquidità e asset facilmente liquidabili “ha un prezzo molto elevato”, spiega Galli. Anche chi non ha grossi risparmi può investire diversamente. “Affrontare con l’aiuto di un consulente finanziario la scelta di investirne una parte in mercati privati ed economia reale, in cambio di un rendimento più elevato, può essere un modo per evitare che l’inflazione metta in discussione la conservazione e la crescita del portafoglio”, dice ancora Galli.

Come? Tra gli strumenti citati Galli ricorda “i fondi chiusi a lungo termine, che aprono l’investimento in infrastrutture e start up anche alle famiglie, e che sono in attesa dell’ultima spinta che li renda appetibili per il pubblico più largo per cui sono stati pensati”, un chiaro riferimento sia agli Eltif – attualmente al vaglio della Commissione europea, che dovrà valutare se questo provvedimento possa ricadere nella categoria degli aiuti di Stato – sia ai Pir, strumenti in attesa di misure politiche che gli permettano di (ri)prendere il largo.

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