Pubblicato il 11/6/2020

Editoriale del nuovo numero di FocusRisparmio (Giugno-Luglio 2020) a firma di Jean-Luc Gatti, direttore responsabile della rivista. Scarica la tua copia digitale

 

Messo alla prova dalla crisi innescata dalla pandemia, il settore del risparmio gestito ha ancora una volta dato prova di resilienza grazie alla maturità del risparmiatore italiano e al supporto dei consulenti finanziari.

A marzo, nel pieno dell’emergenza che si è riverberata su mercati in caduta libera, i riscatti sui fondi aperti hanno raggiunto quota 10 miliardi di euro, ossia l’1% dei circa mille miliardi di asset totali. Nessuna grande fuga dal risparmio insomma, anche grazie all’attività dei consulenti che hanno raccolto 3,8 miliardi, molti dei quali indirizzati su strumenti di risparmio amministrato e liquidità.

Aprile ha poi segnato la riscossa dell’industria e in particolare dei fondi aperti, con afflussi per 5,7 miliardi frutto anche del posizionamento dei clienti delle reti sui prodotti del risparmio gestito, con risorse accumulate per 2,9 miliardi.

Ciò detto, il virus sta cambiando molte delle nostre abitudini e cambierà anche il modo di lavorare (e di investire). Basti pensare allo smart working, la ricetta che ci ha consentito di continuare a operare in queste settimane. Molto più che semplice telelavoro, la tecnologia introduce un cambio di passo fatto di innovazione e apertura a stili e strumenti nuovi.

Ecco perché occorre sfruttare l’eccezionalità del momento e dei pacchetti di stimoli nazionali ed europei come Mes e Recovery Fund così da costruire fin da subito la fase tre, quella della competitività, del rilancio e degli investimenti.

La pandemia e i suoi effetti non permettono a nessuno il lusso di stare a guardare mentre il mondo si rialza. È compito di tutti gli attori – a maggior ragione quelli economici e finanziari – non sprecare l’occasione di rimuovere gli ostacoli che impediscono alle imprese e al Paese di crescere.

L’associazione italiana del risparmio gestito non è rimasta con le mani in mano durante il lockdown, perfezionando con l’avallo trasversale delle forze politiche il lancio dei Pir alternativi (oggetto di una conferenza e di un dossier tematico).

Una misura di carattere strutturale che mira a sostenere l’economia reale e far affluire capitali a categorie di aziende il cui accesso al mercato è più difficile, in una fase di forte pressione creata dall’emergenza Covid-19 che colpisce maggiormente le pmi rispetto alle grandi aziende. Il nostro auspicio che questo strumento possa stimolare la comparsa di nuovi fondi specializzati nelle Pmi italiane e migliorare la liquidità del mercato.

Nel nuovo numero di FocusRisparmio – il primo «digital only», una scelta che è sia presa di coscienza sia esperimento per il futuro – c’è il racconto approfondito di come cambia il mondo dopo la crisi.

Buona lettura!

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