Fondi comuni in soccorso alle PMI

Pubblicato il 3/6/2013

 

I fondi comuni possono trasformarsi in una risorsa per le PMI. Ne è convinto Domenico Siniscalco, presidente Assogestioni, che in una recente intervista rilasciata a Il Sole 24 Ore ha ricordato, tra le altre cose, l'importanza di consentire ai fondi di utilizzare parte del patrimonio per investire sulle piccole e medie imprese. La grande sfida degli anni a venire, infatti, sarà proprio quella di portare il risparmio verso l'investimento produttivo. E le strade percorribili sono due: una obbligazionaria, l'altra azionaria.

Per quanto riguarda quella obbligazionaria il presidente di Assogestioni più volte ha ricordato che i fondi sono pronti a dedicare parte dei propri impieghi ai minibond, i titoli di debito a medio termine introdotti dal Governo Monti, rivolti alle Pmi e destinati a piani di sviluppo, ad operazioni di investimento straordinarie (M&A) o di refinancing.

Sul fronte azionario Assogestioni sta partecipando in maniera attiva al progetto PiùBorsa. Il progetto vede l'impegno di tutte le associazioni a promuovere lo sviluppo di fondi o di un fondo di fondi rivolto agli investitori istituzionali (come fondazioni, assicurazioni e fondi pensione) che si prefiggano di investire in società a piccola capitalizzazione, proprio quelle realtà che da sempre costituiscono l'asse portante dell'economia italiana.

Nata per assistere le Pmi in un percorso di apertura al mercato del capitale di rischio e incrementare l'interesse degli investitori istituzionali nei confronti di questa categoria di imprese, l'iniziativa è stata ufficializzata lo scorso 25 marzo con la pubblicazione del memorandum d'intesa sottoscritto dalla Consob e dai principali operatori finanziari (tra i quali appunto anche Assogestioni). E gli incontri tra i membri del tavolo di lavoro proseguono a ritmo sostenuto.

Al centro dei lavori, in questi giorni, c'è la creazione dello spazio Web dedicato al progetto "PiùBorsa". Come indicato nello stesso memorandum, per agevolare l'accesso alle iniziative del progetto è prevista l'istituzione di una finestra Web sul sito di Borsa Italiana, con l'obiettivo di indicare le finalità del progetto, le attività di education e scouting messe in atto dagli operatori coinvolti, i servizi di consulenza e assistenza nel processo di listing, la strutturazione del mercato per le PMI e i servizi post IPO previsti, le modalità di quotazione in Borsa, la lista degli operatori aderenti a PiùBorsa.

In generale il progetto PiùBorsa è nato dalla constatazione del sottodimensionamento della Borsa italiana, che la crisi finanziaria degli ultimi anni ha reso ancora più grave. Nel corso del 2012 il numero di società quotate sul MTA è sceso da 263 a 255, mentre la capitalizzazione di Borsa, a fine 2012 pari a 364,1 miliardi di euro, rappresenta una quota modesta del Pil nazionale (circa il 22%), molto distante da quella registrata in altri Paesi comunitari (oltre il 110% in UK e circa il 56% in Francia). In questo contesto si conferma una consolidata avversione delle PMI italiane verso il mercato del capitali: le PMI, che costituiscono la parte preponderante del tessuto produttivo del nostro Paese (oltre il 77,5%), continuano a rappresentare, infatti, solo una percentuale ridotta (appena il 16,4%) delle società quotate, risultando fortemente sottorappresentate in Borsa rispetto al loro ruolo nell'economia.

Da qui la necessità di avviare iniziative volte a garantire alle imprese nuovi canali di finanziamento e di rafforzamento del capitale.

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