Educazione finanziaria, serve un approccio sistemico

Pubblicato il 8/4/2016

 

La conoscenza abbatte le barriere, anche quando si parla di risparmio. È questo il messaggio trasmesso dal presidente di Assogestioni, Tommaso Corcos, agli studenti che hanno partecipato alla plenaria di apertura della giornata conclusiva del Salone del Risparmio "Il risparmio e la società giusta". "Chi è ignorante non può muovere critiche. La conoscenza apre le menti e non fa accettare passivamente le verità" ha affermato Corcos che ha tenuto alto l'entusiasmo degli studenti invitandoli a non sottovalutare "la bellezza e la storia del risparmio".

Un messaggio trasmesso a distanza anche da Annamaria Lusardi (Academic Director Global Financial Literacy Excellence Center (GFLEC)) che, durante l'evento "Financial education, state of the nation", ha subito ricordato l'importanza di "parlare di educazione finanziaria in un momento come questo caratterizzato da una situazione internazionale dominata da numerosi cambiamenti". Ma per affrontare il tema dell'educazione finanziaria "occorre una visione sul futuro, perché la conoscenza finanziaria è un problema di lungo periodo, e i problemi di lungo periodo non si risolvono con soluzioni di breve periodo". "La financial literacy è essenziale per il 21esimo secolo" ha sottolineato Lusardi. "L'ignoranza finanziaria si può sconfiggere, ma la domanda fondamentale quando parliamo di educazione è, a mio avviso: quale futuro vogliamo costruire?"

E la risposta sembra essere, ascoltando gli altri relatori dell'evento svoltosi al Salone del Risparmio, un futuro più consapevole e meno costoso per i singoli individui e per il paese. "L'ignoranza economico-finanziaria ha dei costi economico-sociali non più sopportabili" ha affermato Giuseppe D'Agostino, Vice Direttore Generale CONSOB. "L'approccio all'educazione finanziaria non può che essere sistemico, lo Stato deve individuare il problema dell'alfabetizzazione economico-finanziaria e trovare un punto comune per una convergenza delle numerose iniziative oggi in essere".

Convergenza auspicata anche da Magda Bianco, Capo del Servizio Tutela dei Clienti e antiriciclaggio della Banca d'Italia. "È importante che vi sia una legge che faccia da cornice ai numerosi interventi oggi in essere" ha affermato Bianco ricordando le moltissime iniziative sull'educazione finanziaria presenti in Italia. "Ma sono progetti frammentati e spesso non valutati ex-post. Per questo servirebbe un coordinamento in grado di far emergere le eccellenze e di monitorare le iniziative realizzate creando un percorso virtuoso". È, però, importante riuscire a "intercettare l'utente, arrivare al soggetto adulto interessato che, a volte, non è consapevole di questo bisogno di informazione" ha ricordato Maria Stella Anastasi, vice presidente Nazionale della Lega Consumatori che auspica interventi rivolti "alla famiglia nel suo insieme".

In questo scenario, che vede l'Italia tra i paesi fanalini di coda sul tema della cultura finanziaria, chi si dice comunque ottimista è Andrea Beltratti, presidente Feduf: "Vedo il bicchiere più pieno che vuoto. Abbiamo i contenuti, abbiamo diverse iniziative". Tutti possiamo cercare "nel nostro piccolo di migliorare la qualità del materiale utilizzato" per fare educazione finanziaria. Tutti possiamo essere parte attiva come sottolineato dallo stesso presidente di Assogestioni che, nel corso della plenaria di apertura della terza giornata del Salone, ha saputo coinvolgere i giovani in sala invitandoli a diventare protagonisti dell'educazione finanziaria: " È importante che anche voi vi facciate promotori della cultura finanziaria" ha concluso Corcos.

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