Finanza sostenibile: in corso la discussione per la revisione del quadro normativo europeo
In Italia, ad oggi circa la metà degli asset gestiti dalle società di gestione integra nelle proprie strategie di investimento valutazioni ambientali, sociali e di governance, prendendo in considerazione rischi e opportunità.
Le normative europee in materia, primi fra tutti la SFDR (Sustainable Finance Disclosure Regulation) e il Regolamento Tassonomia, disciplinano da ormai 5 anni sia i processi di integrazione ESG che le modalità di informazione alla clientela circa le caratteristiche di sostenibilità dei prodotti di investimento proposti.
Anche la trasparenza da parte delle imprese in merito all’impegno messo in campo per migliorare la sostenibilità ambientale, l’inclusione e l’equità sociale della propria attività, nonché la loro esposizione ai rischi ESG, è stata disciplinata dal Regolatore Europeo - prima dalla Non Financial Reporting Directive (NFRD) e poi, dal 2023, dalla CSRD (Corporate Sustainability Reporting Directive).
Nel 2025 l’intero quadro normativo che disciplina la trasparenza informativa in ambito di sostenibilità ambientale e sociale è oggetto di discussione da parte delle Autorità Europee per una potenziale revisione.
Assogestioni è attivamente coinvolta nel dibattito istituzionale e tecnico sull’evoluzione del quadro normativo della finanza sostenibile, con particolare attenzione a:
- revisione del Regolamento SFDR, volta a rendere l'informativa più chiara e comprensibile per gli investitori e a migliorarne l’utilizzabilità per le SGR;
- il pacchetto normativo Omnibus, volto a semplificare e alleggerire le regole di rendicontazione e di due diligence da parte delle imprese europee relativamente a questioni di sostenibilità, apportando modifiche, rispettivamente, a CSRD, Tassonomia e CSDDD.
Il Regolamento SFDR
Il Regolamento SFDR impone modalità e template standard da utilizzare per informare su come le SGR integrano i rischi e gli impatti relativi alla sostenibilità nella gestione dei prodotti finanziari offerti, rappresentando uno strumento cruciale per rafforzare la fiducia degli investitori, favorire la confrontabilità tra prodotti e combattere il greenwashing.
Nel recente feedback (disponibile a questo link) fornito da Assogestioni alla Call for Evidence della Commissione Europea, l'Associazione, pur riconoscendo il valore del Regolamento di disclosure dalla sua entrata in vigore nel 2021, sostiene una sua evoluzione che garantisca:
- maggiore efficacia e chiarezza, al fine di fornire agli investitori informazioni più accessibili, comparabili e utili alla decisione di investimento;
- una semplificazione degli obblighi di disclosure e una riduzione degli oneri amministrativi per le SGR, in coerenza con le caratteristiche del prodotto offerto. Si propone dunque un’informativa di base sui rischi ESG per tutti i prodotti finanziari ed una disclosure aggiuntiva standard per i prodotti che dichiarano di impegnarsi per la sostenibilità;
- l’introduzione di una classificazione volontaria dei prodotti basata sull’intenzionalità e sulla misurabilità degli obiettivi ESG e su criteri minimi chiari e definiti, volta a facilitare la comprensione delle caratteristiche di sostenibilità dei prodotti da parte degli investitori;
- una maggiore coerenza tra SFDR, Tassonomia, CSRD e MiFID/IDD, nonché l'integrazione con le recenti novità regolamentari in tema di denominazione ESG dei prodotti introdotte con le linee guida ESMA nome dei fondi.
Il pacchetto Omnibus e la regolamentazione correlata (revisione CSRD, CSDDD, Tassonomia)
Il pacchetto Omnibus, pubblicato dalla Commissione Europea a febbraio 2025, mira a semplificare e armonizzare gli obblighi di reporting di sostenibilità da parte delle imprese europee, con l’obiettivo di promuovere la competitività, riducendo gli oneri amministrativi soprattutto per le imprese di minori dimensioni, e proponendo modifiche a CSRD, Tassonomia UE e CSDDD. Le novità proposte rischiano tuttavia di impattare eccessivamente sulla disponibilità di informazioni fondamentali per le SGR nella valutazione dei rischi e delle opportunità di investimento sostenibili.
Pur supportando l’obiettivo dell'iniziativa Omnibus, per l’industria della gestione del risparmio è fondamentale che queste semplificazioni non compromettano la reperibilità di dati ESG di qualità e confrontabili, e la continuità delle informazioni necessarie per adempiere agli obblighi SFDR e rispondere alle aspettative degli investitori, continuando ad integrare valutazioni ESG nell'attività di gestione.
Assogestioni ha espresso preoccupazione per l’ipotesi attualmente in discussione di restringere significativamente la platea dei soggetti obbligati ad informare il mercato circa le proprie performance ambientali e sociali, proponendo invece un approccio proporzionato e differenziato, con standard di rendicontazione semplificati per le imprese di minori dimensioni, al fine di mantenere la comparabilità dei dati senza aggravare gli oneri amministrativi.